La storia del Castello di Edimburgo è strettamente tessuta non solo attorno a quella di Edimburgo ma della Scozia nel suo complesso, e capire il perché non è poi così difficile.
Il Castello di Edimburgo padroneggia completamente la skyline della città, arroccato su un imponente nucleo roccioso di 350 milioni di anni proprio al centro della città, rappresenta a pieno la potenza scozzese.
La sua posizione permette il controllo di tutte le terre vicine, e proprio questa disposizione cruciale, ha fatto sì che l’area sia stata certamente usata come fortezza già durante l’età del ferro.
La prima testimonianza del Castello si colloca intorno al 1093, quando i Pitti, tribù che risale addirittura all’epoca pre-celtica, diedero vita al “Castello delle Vergini”.
L’importanza del sito accresce decennio dopo decennio, lo testimoniano la presenza dei primi Re e regine di Scozia, tra cui Donald III e la Regina Margherita, chiamata “Maid of Norway” è in carica come Regina di Scozia dal 19 marzo 1286 al 26 settembre 1290.
Proprio la morte di questa giovane Regina, ha creato una crisi di successione, che vede protagonista Edoardo I d’Inghilterra. Durante quegli anni, l’Inghilterra e la Scozia non erano Paesi in guerra, così ’Edward’ si stabilì a Edimburgo per agevolare la gestione della successione del successivo monarca. Come saprai le motivazioni del Re inglese non erano del tutto oneste. ‘Edward’ aveva catturato con successo le terre del Galles, ma avvertiva un vuoto di autorità proprio in Scozia. Di conseguenza, sfruttò la situazione a suo vantaggio, e nel 1296, riuscì a far suo il Castello di Edimburgo. L’egemonia inglese sul territorio durò fino al 1314, quando il Castello ritornò in mano agli scozzesi per merito del famosissimo Robert Bruce. Singolare quello che Re Robert Bruce trovò oltre le mura: St Margaret’s Chapel, l’attuale edificio più antico sopravvissuto in Scozia. La cappella fu costruita da David, figlio della Regina Margherita, morta sopraffatta dal dolore pochi giorni dopo aver perso lo sposo Malcom III.
Sono anni caratterizzati da grande fermento, così, dopo la morte di Re Bruce avvenuta il 7 giugno 1329, il Castello ritorna a essere vanto per la popolazione inglese, ma solo per poco tempo, nel 1341 gli scozzesi alzano ancora una volta vittoriosi le spade all’interno della fortezza.
Fa la sua comparsa Davide II di Scozia, sposo di Giovanna Plantageneto, figlia del re Edoardo II d’Inghilterra. David si dedica alla ricostruzione di gran parte del Castello di Edimburgo dopo le precedenti schermaglie con gli inglesi. Una delle sue opere più grandi è la Torre di Davide, un’incredibile fortezza con più di 30 metri di altezza. Purtroppo, gran parte di questa struttura è caduta nel 1571, ed è stata sostituita con la Half Moon Battery, bastione di difesa completato nel 1588.
Mentre ‘David II’ ha contribuito a reintegrare la forza bellica del Castello, i successivi Re di Scozia, hanno cercato di creare un palazzo più adatto alla regalità. E’ il caso di Giacomo III, che decide di rendere Edimburgo la vera capitale della Scozia, investendo grandi capitali nella riedificazione e rinnovamento delle residenze reali del Castello.
E se vi dicessi che le più strane decisioni del suo successore, Giacomo IV, hanno suggestionato anche alcune misteriose vicende del secolo appena terminato? Re Giacomo IV amava spiare i suoi sudditi mentre si riunivano nella Sala Grande attraverso una piccola finestra sbarrata sul lato destro del camino, chiamata “le orecchie del Signore”. Mikhail Gorbachev aveva programmato di visitare il Castello nel 1984, durante gli ultimi anni della guerra fredda e il servizio segreto sovietico chiese di occludere il buco nel muro per motivi di sicurezza. Gorbachev non visitò mai il Castello. La mattina della visita, pronto a visitare il sito, ricevette la notizia che l’allora generale, Konstantin Chernenko era morto.
Nel nostro percorso storico, tra le mura del Castello di Edimburgo, siamo arrivati al 1500, la sua storia è documentata da numerose sanguinose vicende, ma poche come i processi condotti contro le streghe. Una di queste fu Janet Douglas – Lady Glamis, nobildonna accusata di stregoneria arsa viva nel piazzale appena fuori le mura del castello durante il regno di Giacomo V.
In questo periodo il Castello di Edimburgo acquisisce un nuovo significato simbolico. Gli onori della Scozia (corona, scettro e spada di stato delle Insegne di Scozia) giungono al Castello per la loro custodia, rendendo l’area, il cuore simbolico della Scozia. Risalgono ai secoli XV e XVI e rappresentano le più antiche insegne nelle isole britanniche (gli emblemi della famiglia reale).
Ma non è tutto oro quel che luccica. Dal punto di vista politico, siamo nel periodo
storico più buio e catastrofico di tutta la Scozia, siamo arrivati a Maria Stuarda. La famosa Mary Stuart può essere ricordata in modo semplice: una vita iniziata in modo tragico e finita anche peggio!
Perde il primo marito Francesco II Re di Francia (va ricordato che Maria Stuarda cresce alla corte di Caterina de’ Medici), ritorna in Scozia e a causa di una turbolenta vita privata e all’accondiscendenza dimostrata verso i suoi sudditi, consegna nelle mani dei Lord protestanti scozzesi, un potere che la costringono a fuggire in Inghilterra, dove la cugina, Elisabetta I d’Inghilterra, non solo non corre in suo soccorso, ma addirittura la fa imprigionare per due decenni. E’ gusto concludere questa nostra incursione nella sventurata vita di Maria Stuarda, che diventò l’emblema della controriforma in mezzo alla lotta tra Federico II di Spagna e la protestante cugina. Piccolo dettaglio, oltre a questo, diventò anche la prima “Regina consacrata da Dio” a essere giudicata e condannata a morte.
Ritorniamo al Castello. Forse perché “impietositi” dalla totale ignoranza politica della povera Stuarda, molti nobili scozzesi, rimasti fedeli alla Sovrana, si barricarono nel Castello di Edimburgo per dimostrare la loro fedeltà. La reazione di Elisabetta I? Pacata! Distrusse completamente la parte del castello che dava riparo ai nobili, un po’ come dire “via il dente, via il dolore”.
Intorno al 1650 passa da quelle parti anche il celebre Lord Protettore, Oliver Cromwell, che dovette intervenire contro Carlo II in difesa della repubblica del Commonwealth of England.
Nel 1660, Carlo II ritorna a essere Re di Inghilterra e Scozia. Subito dopo istituì un presidio militare nel castello per custodire gli interessi reali e che tuttora risulta essere invariato.
In effetti, la maggior parte degli edifici che oggi si vedono nel castello sono il risultato di installazioni militari del XVII secolo in poi. La maggior parte degli edifici medievali furano intenzionalmente disfatti.
Il Castello di Edimburgo rientra anche in interessanti vicende legate all’insurrezione giacobita. Nel 1715, Lord Drummond, con 80 giacobiti, tentò invano di conquistare il Castello. Secondo una perpetuata storia, nel tentativo di entrare nel Castello sotto la copertura delle tenebre, le scale si rilevarono troppo corte per le pareti più alte del Castello, lasciando la schiera giacobita in aria, pronta per la cattura da parte degli ufficiali di pattuglia.
Attualmente il Castello è la più grande attrazione turistica della Scozia e ospita intorno ai 1,5 milioni di visitatori l’anno.
Il Castello di Edimburgo è rimasto fedele al suo patrimonio militare, con una notevole importanza dal punto di vista amministrativo dell’esercito britannico. Molte delle attrazioni del Castello sono di natura militare, e comprendono lo Scottish War Memorial per tutti i caduti in battaglia durante la prima e la seconda guerra mondiale.
Il fascino storico di questo luogo, dovrebbe almeno portarti a valutare questa meta per le tue prossime vacanze, lasciati guidare per le anguste vie del Castello di Edimburgo dagli spiriti dei prigionieri francesi della Guerra dei Sette Anni, da quelli dei prigionieri coloniali della Guerra d’indipendenza americana, o ancora, dal famoso suonatore di cornamusa che da secoli si sente misteriosamente suonare tra le mura del Castello e la bellissima Royal Mile.