Mancano 10 giorni alla cerimonia di apertura delle Olimpiadi, e meno di 6 all’arrivo nella capitale francese del Tour de France. L’estate parigina è all’insegna dello sport, nel rispetto dei valori olimpici e di quelli ambientali. La sostenibilità di Parigi 2024, infatti, non è un mistero e, pur nelle inevitabili polemiche e contraddizioni, è anche realtà.
Sostenibilità di Parigi 2024: da progetto a realtà
“Abbiamo visto le Olimpiadi come una grande opportunità per accelerare la trasformazione verde della città. Abbiamo trasformato gli spazi pubblici, i trasporti pubblici, il fiume: senza i Giochi, ci sarebbero voluti ancora uno o due decenni”.
Emmanuel Grégoire, ex vicesindaco di Parigi per la pianificazione urbana dal 2014
Le olimpiadi, dunque, come ghiotta occasione per rivoluzionare la città. La sostenibilità di Parigi 2024 è data da alcuni ingredienti innovativi nella loro semplicità:
- Riutilizzare strutture sportive già esistenti per ospitare le gare;
- Accentrare tutte le discipline sportive nel cuore pulsante della città per poter ridurre i mastodontici spostamenti di atleti e spettatori verso le strutture;
- Utilizzare la minore quantità di cemento possibile privilegiando materiali dal minor impatto ambientale (legno, vetro, acciaio);
- Studiare e applicare metodi urbanistici e architettonici innovativi.
La sostenibilità di Parigi 2024, quindi, è un fatto reale e concreto che ha portato (e porterà) grandi benefici in termini ambientali a tutta la città.
È tutto pronto per l’inaugurazione dei giochi del 26 luglio: 250 chilometri di nuove piste ciclabili, l’estensione della rete della metropolitana (già tra le più sviluppate in Europa), la piantumazione di 300.000 nuovi alberi, la riqualificazione di intere aree urbane con la creazione di parchi e aree verdi, i nuovi collegamenti tra le periferie più remote e il centro città. Tutti progetti già nell’aria prima dei giochi e che, dunque, mettono in luce la tendenza green di Parigi, eppure, sostiene Grégoire:
“È incredibile quanto i Giochi ci abbiano permesso di agire e di portare più soldi per fare queste cose rapidamente”.
Il progetto per la sostenibilità di Parigi 2024 si basava sul riciclo di strutture già presenti e sulla costruzione del minimo indispensabile. Lo sfondo delle gare saranno i monumenti stessi: la Torre Eiffel, la Reggia di Versailles, la Senna e molti altri luoghi della città, infatti, ospiteranno strutture e competizioni, oltre alla stessa cerimonia di apertura. La città, inoltre, è alla sua terza olimpiade (2024, 1924 e 1900) e ha ospitato l’edizione del 1998 dei mondiali di calcio.
Di qui la presenza sostanziosa di strutture sportive e di stadi, compreso il gigantesco Stade de France. Il passaggio logico è stato quello di evitare di costruire da zero imponenti architetture e, invece, di migliorare le strutture esistenti rendendole adatte ad ospitare grandi quantità di pubblico e competizioni di altissimo livello. Il budget messo a disposizione, quindi, è andato per la maggior parte in opere di ammodernamento delle strutture e di riqualificazione urbana. Che dire… touché!
La sostenibilità di Parigi 2024: lo stadio del nuoto
“Si tratta di fare meglio con meno. Si può fare qualcosa di semplice ed efficiente che sia anche bello e straordinario”.
Laure Mériaud, architetta dell’acquatic centre
Lo stadio del nuoto che sarà teatro delle gare di nuoto artistico, tuffi e pallanuoto, ospiterà 6.000 posti a sedere ed è caratterizzato da un’architettura sobria basata su legno e vetro. La vasca è stata realizzata per consentire un risparmio del 25% dell’acqua solitamente necessaria per questo tipo di impianti. I sedili sono stati realizzati con bottiglie di plastica riciclate, così come tutti i posti a sedere delle altre strutture che saranno teatro di gare e partite. Al termine dei giochi, metà delle tribune sarà smantellata per fare spazio a palestre di roccia, campi da tennis, padel e calcetto. Il tutto immerso in un nuovo parco urbano. L’attenzione all’ambiente è ricaduta anche sul parcheggio esterno:
“Il progetto prevedeva un enorme parcheggio per gli allenatori e i camion. Ma le gare olimpiche di nuoto si svolgono solo per due settimane all’anno, quindi abbiamo detto no: faremo un’area ricreativa in erba rinforzata a disposizione di tutti, dotata di tutte le prese e i servizi per i camion, ma senza asfalto”.
Cécilia Gross di VenhoevenCS, studio architettonico olandese che si è occupato del progetto.
La sostenibilità di Parigi 2024: il villaggio olimpico
Tra le varie polemiche che vengono sollevate riguardo alla sostenibilità dei giochi olimpici, ce n’è sempre almeno una: la realizzazione del villaggio olimpico. Questo, solitamente, si configura come una cittadina costruita ex novo alle porte della città che ospita i giochi. Molteplici palazzi alti una decina di piani, accatastati uno affianco all’altro e separati da ampie strade che ospitano le delegazioni sportive di tutti gli Stati partecipanti.
Per la sostenibilità di Parigi 2024, tuttavia, sono stati studiati alcuni sistemi innovativi: i circa 15.000 atleti, accompagnati dai membri dello staff (allenatori e tecnici, massaggiatori e fisioterapisti, medici e nutrizionisti, fotografi ufficiali…), infatti, alloggeranno a Seine-Saint-Denis, uno dei quartieri più poveri della città, dove è presente lo stadio e il centro acquatico. La zona è sì periferica ma non eccessivamente lontana dal centro e dalle strutture sportive.
Il villaggio olimpico, infatti, è stato posizionato all’interno di un raggio di pochi chilometri da qualsiasi impianto sportivo, in modo da limitare gli spostamenti che, in ogni olimpiade, richiedono tempo, pazienza ed emissioni per essere coperti. Inoltre, sempre nel segno della sostenibilità di Parigi 2024, gli edifici del villaggio sono stati posizionati in modo da ridurre al minimo il consumo di aria condizionata:
“Gli appartamenti sono raffreddati da un sistema geotermico [acqua pompata dalle profondità del terreno] e le strade sono state progettate per attirare le correnti d’aria dalla Senna, quindi siamo certi che l’aria condizionata non sarà necessaria”.
Le pareti, poi, in legno e cemento, hanno consentito una riduzione del 30% delle emissioni di carbonio, e tra gli edifici del villaggio, oltre alla presenza di aree verdi, la pavimentazione è permeabile e fatta di conchiglie frantumate che consentono il raffreddamento delle strade attraverso l’evaporazione dell’acqua immagazzinata sotto la loro superficie.
Le ombre della sostenibilità di Parigi 2024
La sostenibilità di Parigi 2024, però, non è solo progetti avveniristici e ambientalismo sfrenato. È sempre necessario partire dal presupposto che i giochi olimpici sono uno degli eventi più impattanti che si possano immaginare: ci sono centinaia di migliaia di persone che si spostano da tutto il mondo per arrivare nella città che di volta in volta ospita i giochi. Questo significa voli aerei, spostamenti interni, produzione di rifiuti, crescita dei consumi energetici e delle risorse: tutto meno che sostenibilità.
Se a questo si aggiunge la controversa pulizia della Senna che dovrebbe ospitare le gare di nuoto in acque libere ma che ad oggi è ancora molto inquinata; l’Adidas Arena costruita interamente in cemento e alluminio per ospitare il badminton e la ginnastica ritmica; la futura gentrificazione del quartiere del villaggio olimpico (gli appartamenti saranno venduti a un costo di 7.500 euro al metro quadro); e, ultimo ma non meno importante, lo sgombero senza scrupoli dei numerosi senzatetto che vivono la città, qualcosa inizia a scricchiolare.
Ma, al di là di tutto, resta un fatto: queste olimpiadi saranno le più green di sempre. La sostenibilità di Parigi 2024 è tangibile e, seppur non abbia rivoluzionato la città, ha senz’altro contribuito ad accelerare il processo di rivoluzione verde.