La solidarietà come principio fondamentale nell’immigrazione

solidarietà come principio fondamentale nell'immigrazione

La solidarietà come principio fondamentale nell’immigrazione si erge come uno dei pilastri fondamentali su cui si è costruita la disciplina sovranazionale ed interna relativa ai limiti della sovranità statale in tema di ius migrandi e territorio. In un mondo sempre più interconnesso, dove le frontiere diventano sempre più porose, la solidarietà assume un ruolo centrale nella gestione dei flussi migratori e nell’assicurare una vita dignitosa per tutti, indipendentemente dalla loro cittadinanza o status.


La solidarietà, nel contesto del diritto dell’Unione Europea, rappresenta un principio che consente agli Stati membri di perseguire una politica comune che si riferisce a una delle aree tradizionalmente considerate appannaggio esclusivo della sovranità statale: il controllo dell’ingresso e della permanenza sul territorio nazionale.

Il processo di integrazione sovranazionale in materia di asilo e immigrazione si propone di gestire i flussi migratori verso lo spazio giuridico europeo, che rappresenta un sistema normativo condiviso tra gli Stati membri. Questo processo mira a definire regole e criteri comuni che consentano di distribuire responsabilità, oneri e obblighi di accoglienza tra gli Stati membri dell’Unione in materia di asilo, nonché una disciplina comune riguardo allo status giuridico dei non cittadini in materia di immigrazione. Tutto ciò è finalizzato a preservare le libertà dei cittadini europei all’interno di questo intricato contesto normativo.

Mentre nel diritto dell’Unione Europea la solidarietà si concentra principalmente sulla regolamentazione delle relazioni tra Stati e tra Stati e l’Unione, nel contesto delle tradizioni costituzionali nazionali, il principio di solidarietà ha radici più profonde. Esso si è evoluto come un principio fondamentale che struttura i rapporti tra individui e la società, definendo le relazioni tra libertà e autorità nei contesti costituzionali europei nati dopo la Seconda Guerra Mondiale.

In particolare, nell’esperienza costituzionale italiana, il principio di solidarietà è centralmente rilevante. Nella Costituzione italiana del 1948, l’obiettivo primario di garantire il libero sviluppo della personalità si traduce nella garanzia costituzionale di un grado di solidarietà dovuto agli individui per il raggiungimento e il godimento di beni essenziali. Questa solidarietà è richiesta a tutti i soggetti, sia privati che pubblici.

Le clausole costituzionali italiane che tutelano i diritti della persona nelle relazioni con la comunità e lo Stato incorporano il principio di solidarietà come una dimensione chiave. Questo risultato è il frutto di una sintesi tra diverse prospettive filosofiche e giuridiche, che mirano a superare l’idea di una Costituzione come un atto politico chiuso all’interno delle relazioni tra cittadini, popolo e Stato. Attraverso il principio di solidarietà, l’uguaglianza e il personalismo, il costituzionalismo del secondo Novecento ha esteso il raggio d’azione delle Costituzioni statali alle relazioni tra non cittadini e lo Stato.

In questa prospettiva, il principio di solidarietà assume una rilevanza costituzionale predominante nell’ambito della protezione dei diritti dei non cittadini, senza essere vincolato dalla cittadinanza o dalla residenza stabile. Tuttavia, nel diritto dell’Unione Europea, la solidarietà non è ancora pienamente riconosciuta come principio costituzionale, specialmente in materia di immigrazione.

La Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea contempla un titolo dedicato espressamente alla solidarietà. Anche se il livello di tutela dei diritti sociali nei casi riguardanti il diritto di accesso a prestazioni sociali è ancora in fase di sviluppo nella giurisprudenza della Corte europea dei diritti umani, è evidente che la Carta potrebbe contribuire a delineare una dimensione costituzionale della solidarietà nell’ordinamento dell’UE. Questa dimensione abbraccerebbe le relazioni tra il singolo e le istituzioni politiche, senza richiedere la cittadinanza o la residenza come requisiti.

Tuttavia, per dare un effettivo peso normativo al principio di solidarietà nel diritto euro-nazionale in materia di asilo e immigrazione, è essenziale considerare il punto di vista costituzionale interno. In questa fase di stasi nell’evoluzione del diritto derivato, l’esperienza italiana può svolgere un ruolo fondamentale.

Grazie agli articoli 2 e 3 della Costituzione italiana, il principio di solidarietà è già stato elevato a norma costituzionale in grado di limitare la discrezionalità del legislatore nella definizione del livello minimo di tutela dei diritti dei non cittadini. La giurisprudenza costituzionale italiana ha lavorato per identificare i requisiti minimi di protezione dei beni vitali, garantendo che questi diritti siano accessibili a tutti.

Inoltre, il costituzionalista deve tradurre la prospettiva filosofica in termini giuridici concreti, collegando il principio di solidarietà con il diritto di accesso alle prestazioni sociali che assicurano una vita dignitosa. Tutto ciò deve essere fatto nel contesto della garanzia contro discriminazioni irragionevoli, come stabilito dall’articolo 3 della Costituzione italiana.

È importante esaminare se le disposizioni costituzionali, come l’articolo 2 della Costituzione italiana, possano limitare l’esercizio della sovranità statale per quanto riguarda il controllo dell’ingresso e del soggiorno sul territorio nazionale, e se la solidarietà, come dovere costituzionale, possa avere effetti anche nelle relazioni tra individui, indipendentemente dalla cittadinanza. La solidarietà, nel contesto di uno Stato sociale, può avere effetti orizzontali se contribuisce alla garanzia dei diritti inviolabili.

Inoltre, occorre esaminare come la solidarietà e la sua dimensione legata all’accesso a prestazioni sociali vitali si intreccino con il divieto costituzionale di discriminazioni ingiustificate, come definito dalla Corte costituzionale italiana in numerose

questioni di legittimità costituzionale. La Corte ha differenziato il trattamento basato sulla cittadinanza, sulla residenza e sulla legalità della presenza sul territorio nazionale.

In sintesi, il principio di solidarietà è un elemento cruciale nella disciplina dell’asilo e dell’immigrazione sia a livello nazionale che sovranazionale. Rappresenta un tentativo di bilanciare la sovranità statale con la necessità di proteggere i diritti umani e garantire una vita dignitosa per tutti, indipendentemente dalla loro cittadinanza o status. Questa sfida richiede una costante riflessione e applicazione sia a livello nazionale che europeo, e la giurisprudenza costituzionale svolge un ruolo chiave nel definire i contorni della solidarietà nei contesti giuridici complessi di asilo e immigrazione.

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