La Sindrome di Münchhausen e il bisogno d’affetto

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“Sono diabetica dal 2002, avevo sei anni, e da quando l’ho scoperto le attenzioni nei miei confronti sono completamente cambiate. Ero una bambina speciale perché avevo una malattia; dentro di me non provavo uno stato di angoscia, era sempre un “wow che figata”. Avevo la glicemia bassa, non andavo a scuola, ero la più coccolata della famiglia. Ho sempre ottenuto qualcosa stando male, tutto inconsciamente.”

La sindrome di Münchhausen è un disturbo psichiatrico in cui le persone colpite fingono la malattia per attirare l’attenzione o simpatia verso di se. Di solito i pazienti si caratterizzano per le frequenti visite dal medico o in ospedale.

“Il male da 1 a 10 era 6, esasperavo il male  aspettando che mia mamma, preoccupata, mi dicesse di andare in ospedale. Dentro di me ero felice.”

E’ stata diagnosticata la prima volta nel 1951 in Inghilterra, da Richard Asher, un medico inglese che usò questo nome per definire dei pazienti affetti da consapevoli simulazioni di malattie o da menzogne patologiche.

“Sapevo  già della sindrome di Münchhausen, l’avevo scoperto  da due o tre giorni. Avevo fitte al costato, dalla parte sinistra; mi si era addormentato il braccio per minuti interi (penso di aver dormito in una cattiva posizione). L’ho mandata avanti per quasi un mese, in realtà sarà durato si e no due giorni; ho fatto esami su esami, ecografie ecc.. mi hanno fatto di tutto.  Quando hanno visto che avevo il pericardio leggermente infiammato, apriti cielo. Avevo una scusa vera e propria per star male”

A parlare è Chiara Piras, una ragazza di 22 anni che quasi un anno fa ha scoperto di avere il Münchhausen. E’ riuscita a dare un nome a tutti i  suoi atteggiamenti, che fino  ad allora facevano parte di lei, erano normali. E con lucidità è stata in grado di raccontarmi la sua storia e il lavoro psicologico che sta facendo per cambiare prospettiva. Perchè poi ti rendi conto di quanto abbiano sofferto soprattutto le persone che ti sono state accanto, ogni volta che “fingevi” il male, per un tuo semplice bisogno d’affetto che non riesci a chiedere.

“Ora invece ho paura di sentirmi male, ho paura di andare in ospedale e sentirmi dire “hai la sindrome di  Münchhausen”

A me personalmente questa ragazza ha fatto capire quanto fondamentale sia per una persona ricevere affetto e quanto piccoli diventiamo davanti ad un abbraccio o una carezza.

“Quando inizio a sentire dolore da qualche parte dico che è il Münchhausen che mi pensa…Allora chiedo qualche abbraccio, qualche coccola, e diciamo che così funziona”

 

 

NOTE: La sindrome di  Münchhausen è collegata alla sindrome di Münchhausen per procura. E’ un disturbo mentale che affligge i genitori (mamme) e li spinge ad arrecare un danno fisico al proprio figlio per farlo credere malato e attirare l’attenzione su di se. In modo che il genitore così viene a godere della stima e dell’affetto delle altre persone, perché apparentemente si preoccupa della salute del proprio figlio.

 

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