La “scuola” dell’Isis: bambini orfani trasformati in kamikaze

Fonte: asianews.it

Giovani orfani reclutati e istruiti per diventare terroristi kamikaze. Questo è quanto mostra un video, della durata di 13 minuti, diffuso dall’Isis e condiviso dal tabloid Mail online: all’inizio si intravedono due uomini anziani che istruiscono un bambino, che li affianca nel deserto, alle tecniche di insorgenza e alle basi per la “buona riuscita” di un attentato suicida.

Fonte: ilmessaggero.it

Nella seconda immagine invece si vedono dei bambini agganciare delle cinture esplosive al loro petto e, subito dopo, iniziare a recitare i salmi con i loro “maestri”.

Un altro anziano jihadista, circondato da giovanissimi, istruisce un bimbo di  4 anni e, al contempo, è seguito attentamente dal resto dei ragazzi.

In seguito si arriva alla “fase operativa”: le riprese infatti mostrano come i bambini vengano caricati su un camion, modificato per essere utilizzato negli attacchi suicida, così da essere condotti all’interno del mercato. Qui acquisteranno diversi indumenti ampi, utili a mascherare le cinture esplosive.




Ma la religione rimane il fondamento delle pratiche jihadiste tanto che i giovani vengono ripresi mentre si recano al tempio. Solo dopo le pratiche religiose, vengono ricondotti all’interno dei campi di addestramento: qui, correndo, si esercitano nell’afferrare dalle mani degli anziani una pistola. Le immagini diventano terribilmente realistiche quando, durante le riprese, uno dei giovani spara dei colpi in aria e ride quasi come se fosse davvero un “gioco” quello che stanno vivendo.

L’addestramento per diventare kamikaze riguarda anche i bambini appartenenti alla cultura yazida: un video diffuso dall’ufficio stampa della “Wilayat”, provincia di Ninive, mostra come il Daesh abbia sottoposto al lavaggio del cervello i bambini yazidi così da convincerli a diventare attentatori sucidi contro le truppe lealiste irachene.

Alla stessa sorte erano destinati 25 bambini afgani tra i 7 e i 15 anni, sottratti alla loro famiglia per poterli addestrare alle pratiche di attentatore suicida presso i campi situati in Pakistan. Solo grazie all’intervento della polizia afgana sono stati salvati, proprio prima che lasciassero il Paese.

Dorotea Di Grazia

Exit mobile version