Il presidente del Senato, Ignazio La Russa attacca la magistratura affermando che “i giudici non possono sostituire il potere politico” e, pretende rispetto assicurando che, anche la politica dovrà rispettare la legislatura. La politica e la magistratura sono da sempre in contrasto e La Russa, in un’intervista rilasciata alla Stampa, definisce improprio l’intervento della legislazione. Chissà perché al nostro carissimo Presidente del Senato non gli va bene. Poi, si esprime anche sulla riforma del premierato definendosi “imparziale”
Perché Ignazio La Russa attacca la magistratura?
Il dibattito odierno scatenato dal presidente del Senato, si concentra sul rapporto che intercorre tra la legislazione e la politica, elemento di discussione da sempre. A tal proposito, Ignazio La Russa attacca la magistratura e, in un’intervista rilasciata alla Stampa, ha dichiarato che “i giudici non possono sostituire il potere politico” e, auspica ad un rispetto da entrambe le parti, se di rispetto si può parlare quando si parla di politica e soprattutto quando è lui a parlarne.
Sicuramente ogni potere ha il suo compito e nessuno dovrebbe interferire con l’altro ma credo che, la legge sia di fondamentale importanza e che debba andare di pari passo con le decisioni del Governo per non generare ulteriore scompiglio, più di quanto non ce ne sia già adesso.
Egli, continuando la lotta alla magistratura ha fatto alcuni esempi nei quali, secondo lui, i giudici hanno invaso le decisioni della politica. Il caso più recente di Iolanda Apostolico, il giudice di Catania che ha “sconfessato deliberatamente” il decreto Cutro, emanato dal Governo. Con l’intervento della magistratura è stata alleggerita quindi la stretta dell’esecutivo sull’ondata migratoria. Forse è questo quello che ha infastidito il nostro Presidente del Senato? Forse è per questo che Ignazio la Russa attacca la magistratura? Forse è perché la voglia di non accogliere i migranti da parte del Governo è stata respinta dai giudici che, si discute di un “reciproco rispetto”? Ma quando mai in politica si è parlato di rispetto?
Sicuramente sentire dire da chi ha il busto di Mussolini in casa:
“auspico che prevalga il rispetto delle prerogative costituzionali dell’uno e dell’altro potere sempre con il reciproco rispetto che c’è nella stragrande maggioranza dei casi”
sembra una barzelletta e pecca di credibilità.
Premierato
Nel resto dell’intervista il presidente del Senato Ignazio La Russa ha discusso riguardo la cosiddetta “riforma delle riforme”, una riforma che riguarda l’intera struttura istituzionale, il premierato, il quale ha già suscitato numerosi discussioni:
“Sarò ancora più imparziale di quanto già lo sia, se possibile, nel corso della riforma costituzionale. L’obiettivo che il centrodestra si pone è quello di evitare l’instabilità governativa perché serve una durata dei governi più lunga, di legislatura e il rispetto della volontà popolare che spesso è mancato in questi anni. Solo cinque articoli, niente di più”
Inoltre ha argomentato che con il premierato non ci saranno più maggioranze incerte ma, sarà il popolo che deciderà il Premier e, nel momento in cui una qualche maggioranza venisse a mancare si tornerebbe a votare.
Infine, La Russa ha spiegato quali sono i motivi che hanno spinto il governo a eliminare i senatori a vita:
“La necessità nasce dalla riduzione dei parlamentari, in quanto più piccolo è il Parlamento, maggiore è il peso dei senatori a vita. Avevo fatto una proposta di legge nella scorsa legislatura in cui prevedevo che non avrebbero dovuto avere diritto di voto nelle mozioni di fiducia o di sfiducia al governo. Se ci fosse quindi un emendamento che anziché abolirli li riducesse massimo a tre, ma senza il potere di votare non mi sentirei di condannarlo, anche per coerenza con me stesso”,
conclude così il presidente del Senato nella sua intervista.
Ambra Vanella