Sono ragazzi e ragazze che non hanno più di 16 anni, si ritrovano in ambienti chiusi e l’unico strumento che risulta necessario è un cronometro. Conducono una gara che vede i ragazzi procedere con la penetrazione che deve avvenire in 30 secondi per ragazza dopodiché si passa alla successiva. Oltre a rispettare il tempo stabilito, altre due regole sono: lui non deve eiaculare e lei non deve godere.
Il nome del gioco è juego de muelle o roulette sessuale ed è molto diffuso in Spagna.
Un video girato durante un’esperienza simile ne ha divulgato la pratica sul web: ragazze che si spogliano e ragazzi che iniziano quello che per loro è un gioco mentre invece può consistere in un grave danno per gli uni e per le altre: gravidanze indesiderate e trasmissione di malattie hanno toccato numeri che fino ad ora non erano mai stati raggiunti, per non parlare dei danni a carico della sfera emotivo-affettiva legati alla strumentalizzazione del corpo e della relazione sessuale.
La donna considerata come mezzo per il godimento maschile e l’uomo valorizzato solo se resistente: l’esaltazione del virilismo, della mercificazione di se stessi e di se stesse e del sesso dissacrato, al ritmo dei tocchi di un cronometro che segna il tempo.
Come succede nelle 120 giornate di Sodoma di de Sade e in Salò di Pasolini: il sesso spietato, il sesso che è violenza, annullamento della persona che lo subisce a favore dell’affermazione della persona che lo impone; il sesso svuotato di qualsiasi traccia di emozione, di sentimento, di desiderio. Dissacrato ed utilizzato con l’unico scopo di un piacere futile, inutile e diabolico; il sesso che perde ogni legame con le persone che lo vivono e che lo assolutizzano in nome del possesso, del “faccio di te quel che voglio“, del “servi solo per farmi vincere la gara“.
Ragazzi e ragazze che invece dovrebbero conoscere la loro sessualità e saper rispettare quella altrui, che dovrebbero essere aiutati ed aiutate con programmi scolastici ed extrascolastici finalizzati ad una vera educazione sessuale, affettiva, empatica per poter costruire relazioni autentiche e rispettose. Affinché il sesso sia vissuto nel modo più umano possibile, semplicemente più umano.
Roulette sessuale, la chiamano: una gara a chi gode di più ma non troppo. Una gara a chi riesce a possedere il maggior numero di corpi. Una gara a chi riesce a dimostrare di essere capace, di essere forte, di essere resistente anche nei confronti del suo stesso piacere: un vortice che travolge e trascina sempre più giù tutte le persone coinvolte e che molto probabilmente non hanno consapevolezza della gravità dei loro gesti.
Come nel castello di Sodoma: il piacere fine a se stesso. La negazione dell’altra persona, del suo vissuto e della sua immensità e l’esaltazione diabolica di se stessi e delle proprie pulsioni più irrazionali. La perdita di quelle che diversi filosofi definiscono come Le cose dell’amore. La perdita di se stessi, di se stesse e delle propria intima realtà, della propria essenza, del proprio poter desiderare un desiderio alto e profondo e vero.
Deborah Biasco
Il genere umano non è più tale in molte manifestazioni. Si comporta da bestia ( intesa non come animale ). Se facciamo un confronto, in campo sessuale, fra i due generi, il genere umano deve imparare moltissimo dagli animali. Questi si comportano come natura chiede e non fanno certe porcherie che fanno gli umani. Questo post è uno dei tanti che ogni giorno si scopre tramite social, media e TV. Quindi impariamo, anche nel sesso, dagli animali che ci insegnano come si deve fare.
Non possiamo darti torto …
ma perchè non deve godere lei? E’ l’unica cosa che critico. Io vivo il sesso diversamente
Vero, il sesso dev’essere vissuto sempre (anche se occasionale) in un clima di condivisione e di rispetto. Il piacere deve essere risposta al desiderio e deve esserlo alla pari.
Infatti, io non capisco tutte queste assunzioni da dove vengono… Posso capire la critica che l’età è bassa e un ragazzo o una ragazza che non è stata adeguatamente avvicinato/a a questo mondo dalla famiglia può farsi idee sbagliate e costruire complessi… Ma anche in questo caso, attribuirei più colpa alla famiglia che non a quello che i figli possano fare.
Per il resto, mi sembrano tutte cose assunte dallo scrittore per bigottismo o semplice voglia di far scandalo: le ragazze sono consenzienti e non è detto da nessuna parte che non provino piacere, che non si divertano o semplicemente che si mercifichino in un atto di sottomissione.
In ultimo, sono stanco di tutti questi articoli che professano la sacralità del sesso come una verità assoluta che tutti devono accettare: fisiologicamente, non è diverso e non ha né più né meno valore di mangiare, bere, dormire. È solo un tabù che ci portiamo dietro dalle vecchie generazioni.
Ciao Matteo, ti ringraziamo per aver preso parte al dibattuto.
Il punto non è il sesso vissuto senza amore, senza un’intenzione futura: il punto è il sesso vissuto senza alcuna forma di intimità e di incontro personale. Il sesso organizzato a mo’ di gara. Non si tratta di moralizzare la sessualità né tanto meno di incastrarla all’interno di dogmi religiosi ma di denunciarne l’utilizzo strumentale e vuoto anche del desiderio fisico. La donna non gode e l’uomo non eiacula: sono le regole del Gioco. Che poi avvengano, non conta: il gioco non lo prevede e chi infrange la regola, supponiamo sia messo/messa fuori. Poi, sfidiamo qualunque donna a provare piacere, a godere in una situazione del genere.
Non si parla mica del rapporto occasionale o del sesso vissuto alla sessantottina: qui si parla di penetrazioni a tempo, a turno. Se si paragona il sesso al cibo…bene: così come esiste l’educazione alimentare, da parte nostra, proponiamo anche l’educazione sessuale.
comunque se lui non eiacula non gode neanche lui
Pazzesco !
Vero…
Eiacula fuori.
Altrimenti …