La risata è un gesto sociale: considerazioni sulla natura del riso

la risata

la risata

La risata appartiene naturalmente alla condizione dell’uomo che sin da neonato sa ridere di gusto senza porsi troppe domande. Contrariamente al pensiero diffuso, ridono anche i primati e i ratti. Infatti se ci pensate le risa spontanee hanno suoni primitivi che ricordano i versi di alcuni animali. Sono differenti gli approcci di studio verso questo tipo di espressione umana, vediamo insieme delle riflessioni filosofiche e scientifiche.

Innanzitutto, che cos’è la risata per la lingua italiana?

Una delle prime spiegazioni del dizionario Treccani ci dice che ridere significa:

manifestare un sentimento di allegrezza spontanea, viva e per lo più improvvisa, mediante una tipica modificazione del ritmo respiratorio e variazione della mimica facciale

Nonostante ridere sia naturalmente innato è comunque difficile capire perché ridiamo e quale sia la spiegazione di questa espressione sonora spontanea e accidentale. Oltretutto siamo sicuri che si tratti sempre di una manifestazione di allegria? Non sono molti gli studi umanistici sull’argomento, uno dei più famosi è lo scritto del filosofo Henri Bergson.




Le rire. Essai sur la signification du comique

Il riso è un saggio sul significato del comico scritto dal filosofo francese nel 1900. Lo studioso parte dal presupposto che non vi sia comicità al di fuori di ciò che è propriamente umano:

Un paesaggio potrà essere bello, grazioso, sublime, insignificante o brutto; ma non sarà mai ridicolo. Si riderà di un animale, ma perché in esso avremo sorpreso un atteggiamento d’uomo o un’espressione umana. Si riderà di un cappello; ma quel che allora si irride non è il pezzo di feltro o di paglia, ma la forma conferita ad esso dagli uomini, il capriccio umano di cui ha preso lo stampo.

Henri Bergson

Riflettendo sulla comicità possiamo considerare che quando ridiamo di qualcosa di divertente stiamo mettendo da parte le nostre emozioni. Possiamo certamente affermare che la risata non coinvolge un sentimento di pietà o di tenerezza. Infatti secondo il filosofo francese la comicità esige un’anestesia momentanea del cuore, rivolgendosi alla pura intelligenza. Si tratta però di una reazione inconscia, non dettata dalla ragione.

Quando imitiamo qualcuno stiamo rimarcando quell’automatismo che lui stesso ha lasciato penetrare nella sua persona. Secondo Bergson ciò è possibile quando la “meccanicità” del corpo prende il sopravvento sull’anima. Infatti generalmente gli eroi delle tragedie non bevono, non mangiano e non si siedono per non attirare l’attenzione sul loro corpo!

Cosa è comico?

E’ comico un corpo che compie un atto diverso dal solito. Basti pensare che facendo delle smorfie facciamo ridere anche un neonato; con insolite espressioni facciali mostriamo le diverse possibilità dei nostri muscoli facciali.

Bergson dice che

è comica ogni disposizione di atti e di avvenimenti che ci dia, inserite l’una nell’altra, l’illusione della vita e la netta sensazione di un congegno meccanico




La comicità segna un confine

Dunque la comicità segna un confine tra il corpo e lo spirito. Secondo il filosofo quando l’uomo è rigido, meccanico e innaturale ridere diventa uno strumento per prenderne consapevolezza. E’ un modo per allontanarsi da una determinata situazione prendendo le distanze.

Bergson scrive che il riso è il rimedio della vanità, ovvero un un mezzo di correzione; ma anche un’impertinenza nei confronti della società.

Potremmo pensare che se in natura il resto degli animali mostrano i denti solo in maniera aggressiva o per difendersi, l’uomo mostra i suoi denti con la risata per condannare un comportamento.

La risata punisce certi difetti come la malattia punisce alcuni eccessi. 

Il ridicolo è necessario per far notare un difetto, comicizzarlo prendendone le distanze e infine migliorarlo. Questa considerazione del comico acquista nella visione Bergsoniana un significato non benevolo ma con un legittimo fine.

Grazie ad esso la società si vendica delle libertà che ci si era prese nei suoi confronti. Non raggiungerebbe il suo scopo se portasse il marchio della simpatia e della bontà.

Ridere è sociale

Il riso ha quindi un significato sociale, necessario per alleviare le tensioni, per esprimere la nostra appartenenza ad un gruppo, per consolidare nuove relazioni e in alcuni casi per sminuire situazioni imbarazzanti. Degli studi hanno dimostrato che la risata però non manifesta solo una spontanea allegria ma nasconde anche emozioni meno positive, come la paura e il disprezzo.

Il comico per affrontare argomenti seri

La comicità può assumere molteplici forme e spesso è il modo migliore per parlare di tematiche difficili e argomenti seri. Nella nostra epoca abbiamo vissuto in prima persona la propaganda politica a suon di comicità. Mi riferisco a Beppe Grillo, il co-fondatore del partito Cinque Stelle, famoso per i suoi “cabaret antipolitici.”

Il riso nell’arte

Come dicevamo poco sopra, la risata si può vedere come  una manifestazione irriverente nei confronti della società. Sarà per

Frans_Hals, Lachende Jongen

questo che in genere sono pochi i quadri in cui i personaggi sono dipinti con una risata? Forse semplicemente era meglio non mostrare i denti dato che l’igiene scarseggiava o magari gli artisti stessi preferivano evitare di disegnare complessi sorrisi. Insomma che si tratti di un motivo o l’altro, l’eredità artistica ci ha lasciato ben pochi quadri sorridenti.  Uno dei pittori amanti delle risa è certamente il pittore olandese Frans Hals.

La risata è contagiosa

La risata è contagiosa, si ride molto di più in compagnia. Ridiamo per dimostrare di essere d’accordo con gli altri e che ci piacciono le persone con cui stiamo. Ne sono un esempio le risate di sottofondo nelle sitcom!




La spiegazione scientifica della risata

La neuroscienziata Sophie Scott, qualche anno fa, affermava che la scienza ne sa ancora poco della risata. Lei stessa spiega che ridere ha un suono strano e primitivo e ricorda più il richiamo di un animale che un linguaggio.

Nella sua TED Talk sull’argomento, ci mostra come la risata coinvolga i muscoli intercostali della cassa toracica, la quale si espande durante il processo della respirazione. Quando parliamo l’aria viene espulsa in maniera controllata tramite piccoli movimenti e questa è una caratteristica propriamente umana. Quando ridiamo, invece, utilizziamo gli stessi muscoli di quando parliamo o respiriamo, ma abbiamo una sorta di spasmi che spingono fuori l’aria creando appunto dei suoni strani. Infatti nelle chat esprimiamo la nostra attività comica con l’espressione ah ah ah.

Ridere fa bene

Diversi studi affermano che ridere sia una medicina poiché il rilascio di endorfine ha effetti benefici sulla mente e sul corpo, addirittura in caso di operazioni chirurgiche al cervello!

 

 

Cristina Meli

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