La ribellione globale delle donne: come il femminismo agita il mondo

il femminismo agita il mondo

Giovanna Pala Ultima Voce

Nel mondo contemporaneo, un’onda di cambiamento sta crescendo, travolgendo le barriere culturali e nazionali. Il femminismo agita il mondo, come un’energia impetuosa che non conosce confini né limiti. Da ogni angolo del pianeta, le donne si uniscono per lottare contro l’oppressione e per rivendicare i propri diritti.


Nel periodo della globalizzazione, è diffuso il concetto che l’agitarsi di una libellula in un angolo remoto del mondo possa innescare una serie di eventi, culminando in una tempesta dall’altra parte del pianeta. Questa metafora, originata dalla teoria matematica del caos, si rivela incredibilmente efficace nel rappresentare il concetto di interconnessione economica, energetica e tecnologica tra nazioni e popolazioni sparse per il globo. Tuttavia, questa stessa metafora può essere impiegata per analizzare un fenomeno sociale e politico di crescente importanza: la crescente globalizzazione delle lotte femministe. Come un piccolo battito d’ali, l’atto di coraggio di una donna può scatenare un inaspettato movimento dall’altro lato del mondo.

Va sottolineato che il femminismo è stato transnazionale fin dai suoi albori. Già nell’Ottocento, le suffragette avevano iniziato a connettere gruppi di attiviste in vari paesi occidentali nella loro lotta per il diritto di voto, ispirando la nascita di movimenti in aree dove i diritti delle donne erano solo un sogno lontano. In seguito, le donne hanno iniziato a creare reti femministe internazionali, come hanno fatto le socialiste e le pacifiste nei primi anni del Novecento.

La “seconda ondata” del femminismo, che ha avuto luogo negli anni ’60 e ’70, ha spinto ulteriormente questo desiderio di interconnessione, seguendo l’onda dei movimenti sociali internazionalisti dell’epoca. Le Conferenze Mondiali sulle Donne delle Nazioni Unite hanno iniziato a riconoscere il ruolo centrale delle donne in ogni paese. Le parole chiave di quel periodo, “empowerment delle donne” e “mainstreaming di genere”, hanno ispirato politiche per l’uguaglianza e contro le discriminazioni, sia nel mondo del lavoro che nelle sfere decisionali.

Nel corso degli ultimi anni, durante la “terza ondata” del femminismo nel nuovo millennio, le lotte delle donne in diverse parti del mondo si sono avvicinate notevolmente grazie alle tecnologie della comunicazione. Inoltre, le parole d’ordine e i messaggi seguono spesso nuove direzioni, spostandosi dal Nord al Sud globale, dall’Ovest all’Est.

Il movimento femminista ha davvero scosso il mondo negli ultimi anni. Tutto è iniziato in Argentina nel 2015 con una serie di proteste contro la violenza di genere, che hanno poi evoluto in un movimento contro tutte le forme di oppressione legate alla violenza maschile, tra cui sfruttamento economico, depredazione delle risorse comuni, danni ambientali e attacchi ai diritti sociali.

L’anno successivo, il movimento ha organizzato il primo “sciopero generale femminista”, coinvolgendo reti e collettivi in altre parti dell’America Latina, Nord America ed Europa. In Italia, il movimento femminista e transfemminista “Non Una di Meno” ha visto la luce come risultato di quest’onda di attivismo. In Polonia, a partire dal 2016, lo sciopero generale delle donne è diventato un mezzo di protesta contro gli attacchi del governo di destra alla legge sull’aborto.

Nel 2017, a Hollywood, il coraggio dimostrato da alcune attrici e attiviste ha dato vita al movimento globale #MeToo. In seguito allo scandalo che coinvolse il produttore Harvey Weinstein, l’hashtag lanciato dall’attrice Alyssa Milano ha generato milioni di post in tutto il mondo, diffondendo la denuncia delle molestie sessuali in tutti i settori professionali e in ogni angolo del pianeta.

Il nuovo movimento femminista internazionale è centrato sull'”intersezionalità” delle lotte, partendo dalla consapevolezza che sessismo, razzismo, omofobia e classismo sono forme di oppressione che colpiscono simultaneamente. Pertanto, è diventato essenziale combattere le discriminazioni di genere, la violenza, i diritti sessuali e riproduttivi, mentre ci si impegna per una trasformazione più ampia del sistema economico e sociale. Come recita uno slogan diffuso, “la lotta è per la vita”.

La parola “vita” è un grido che risuona da un angolo all’altro del pianeta. Dai canti di “Donna, Vita, Libertà” nelle piazze iraniane, in omaggio al coraggio di Mahsa Amini, uccisa per aver sfidato l’obbligo del velo, alle voci di “vite” che, in ogni angolo del mondo, chiedono libertà e giustizia. In ogni parte del mondo, il femminismo emerge come un forza vitale nella lotta contro ogni forma di dominio.

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