La resa di Kabul

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Kabul è caduta e l’oscurantismo talebano ha issato la sua bandiera sulle mura della città. L’Afghanistan ripiomba nel terrore fondamentalista, covo di quel terrorismo fatto di versetti coranici interpretati a modo loro che riduce l’uomo (e soprattutto le donne) a semplici animali da macello.
La grande sconfitta occidentale sta nella corsa verso l’aeroporto, dove gli ultimi stranieri rimasti cercano di salire sugli aerei che li porteranno via da lì.
Poi sarà il buio.

Pakistan e Cina inneggiano alla vittoria.

Ma mentre per i primi é la conferma di un rapporto che si é stabilizzato negli anni, i secondi dovrebbero riflettere meglio su cosa li aspetta. I talebani non fanno graduatorie di “infedeltà”. O sei dalla loro parte o sei contro.
E il primo requisito é condividere l’idea religiosa che (seppur storpiata) sta alla base del loro progetto politico.
Cosa lontana anni luce dalla Cina.
Gli aiuti economici e militari che Pechino ha fornito e continuerà a fornire ai talebani, servirà solo a rafforzare il loro potere e quindi, inevitabilmente ad indebolire l’influsso cinese. Dopo i russi, gli americani e gli inglesi, i cinesi conosceranno la sconfitta. Perché dev’esser chiaro a tutti che con i talebani non si discute.
L’Afghanistan ri-diventerà la culla dell’estremismo jihadista.
Le bandiere nere dell’ISIS stanno marciando verso Kabul per dar vita a quel “califfato” tanto caro al defunto Mullah Omar e ai nuovi vertici islamici.
E così anche i vessilli di Al Qaida, mai morta veramente ma solo sopita nelle ceneri dei bombardamenti.

Come si comporterà il Mondo ?

C’é chi propone un Doha bis, un incontro per siglare accordi di non belligeranza.
Evidentemente non é bastata la lezione precedente.
I talebani non rispettano nessun accordo, seguono solo il loro istinto bestiale.
Tutto quello che si scrive e si firma é carta straccia.
Nonostante la lotta contro la droga, l’oppio resta la loro maggiore risorsa economica.
I talebani ne hanno dimezzato la coltivazione, ma l’altra metà é servita per finanziali.
I camion di papaveri hanno attraversato indisturbati tutte le frontiere, sia sotto i loro occhi che sotto lo sguardo compiacente dei russi prima e degli anglo-americani poi.
Bloccare questo commercio sarebbe la prima pietra per affossare l’economia talebana, renderla vulnerabile e di conseguenza incapace di sovvenzionare il terrorismo.
Ma finora non c’é riuscito nessuno.
I Signori dell’Oppio son sempre riusciti a far passare tonnellate di papaveri verso l’Europa.
Come mai ?
Il nuovo regime, con le armi e con la ferocia di cui é capace, dominerà un Popolo che non ha nessun mezzo di difesa. Resterà schiavo e lo resterà ancora di più nella miseria.
Adesso mettetevi comodi davanti alla tv.
Sta per iniziare l’odissea dei tagliagole. Guarderemo le teste cadere con raccapriccio, contenti d’esser lontani da quei posti.
Lontani? Ne siete veramente sicuri ?

Claudio Khaled Ser

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