La “ragazza vassoio” in occasione dei 75 anni del Consorzio Zai. L’assessora Bissoli: “Una scena irrispettosa alla quale ci auguriamo di non dover mai più assistere”.
Chi di noi ha dimenticato il caso della ragazza in costume ricoperta di cioccolato, in un resort in Sardegna lo scorso agosto? Un episodio di grandissima polemica che ha dimostrato come ancora una volta equipariamo il corpo femminile a un oggetto, probabilmente solo per il gusto di assecondare l’occhio malizioso di qualcuno. Così è successo in occasione dei 75 anni del Consorzio Zai a Verona, dove una ragazza è stata usata come un tavolino per offrire da bere champagne, una vera e propria “ragazza vassoio”.
Si sa, la mercificazione del corpo femminile è una pratica diffusa sin dagli anni ’70. Sebbene il tempo sia passato, questi episodi ci confermano come la società continui a essere patriarcale, non dando la giusta importanza alla figura femminile.
La “ragazza vassoio”: è polemica
Il Consorzio Zai è un ente istituzionale a base territoriale che ha compiti di pianificazione urbanistica e di propulsione allo sviluppo globale del territorio e dell’economia. Al fine di celebrare i suoi 75 anni di attività, ha deciso di utilizzare una ragazza come tavolino. In poche parole, la ragazza aveva il compito di offrire da bere champagne agli invitati, e al medesimo tempo era un tavolino su cui appoggiare i calici vuoti. Come si può immaginare, ciò ha suscitato molte polemiche.
Le parole di Barbara Bissoli
Un episodio, infatti, che ha lasciato senza parole Barbara Bissoli, vicesindaca di Verona ma anche assessora alla Parità di Genere. Barbara Bissoli ha inviato subito una lettera a Matteo Gasparato, presidente del Consorzio Zai, chiedendo un incontro.
Barbara Bissoli avrebbe detto:
«In occasione dell’evento d’intrattenimento sono state esibite alcune ragazze con una mise che fungeva da tavolino, sulla quale gli ospiti della serata appoggiavano i loro calici. Si tratta di un’oggettivazione della donna che va ad alimentare una cultura misogina e patriarcale che, con grande impegno, stiamo cercando di eliminare. Una scena irrispettosa alla quale ci auguriamo di non dover mai più assistere, in questa forma o in altre. È nostra intenzione istituire un codice di condotta per gli enti collegati al Comune di Verona, nella direzione di tutelare la dignità di tutte e tutti».
Le parole di Barbara Bissoli sono un invito a promuovere la cultura del rispetto. È necessario così sottolineare quanto sia importante la parità di genere, senza mai banalizzare nessun tipo di situazione.
Un altro caso della “ragazza vassoio”
Un altro episodio simile è avvenuto a Napoli già nel 2019. Mama Ines, locale a due piani nel centro di Cercola in Campania, aveva deciso di trasformare una donna in un vassoio. L’obiettivo era di adagiare pezzetti di tonno, pesce spada, gamberetti e salmone sulla donna, con una particolare attenzione al wasabi.
Se Mama Ines aveva deciso di sfruttare il corpo della donna per attirare la clientela, molto simile è stato il caso del Consorzio Zai.
Così come Francesco Emilio Borelli, politico e giornalista italiano, nel 2019 aveva sottolineato come la dignità delle donne venga messa a rischio con questi episodi, così la stessa Barbara Bissoli ha mostrato sdegno verso queste pratiche.
Tutti i casi elencati, a prescindere dagli anni presi in considerazione, dimostrano come siamo ancora troppo indietro. Le donne dovrebbero essere apprezzate in quanto persone e non come carne da esposizione.
Patricia Iori