“La ragazza scomparsa” è l’ultimo libro di Giancarlo Capaldo edito da Chiarelettere per la collana Narrazioni. Tornano le avventure del principe Gian Maria Ildebrando Del Monte di Tarquinia, investigatore per caso e poi per scelta, spinto dall’amore per la verità e i misteri in un nuovo giallo che porta alla luce la parte più subdola e nascosta di Roma. Sino a quanto oserete andare a fondo?
Un po’ Dan Brown, un po’ Conan Doyle
Ma i protagonisti…beh, i protagonisti hanno invece la delicatezza britannica, l’ironia e l’aplomb, anche nelle peggiori situazioni, che tanto hanno fatto amare lo scrittore di Sherlock Holmes, Arthur Conan Doyle. Distaccati e caricaturati quanto basta da essere brillanti.
Trama e protagonisti
Prendiamo il principe Gian Maria. Ricco, brillante, influente, filosofo, e soprattutto disposto ad andare a fondo alla ricerca della verità. Accanto a se, il principe come già introdotto nel romanzo precedente della serie, “I delitti di via Margutta”, ha fidi compagni di viaggio. Gloria, moglie e spalla perfetta. Oliver, maggiordomo fidato e parte integrante della speciale “squadra misteri”. In questa avventura si unisce Anna Chiara, amica della coppia in cerca di risposte sulla morte del marito, e soprattutto il fantasma di Eloisa, giovane ragazza di sedici anni scomparsa misteriosamente a Roma a due passi dal Vaticano.
Al confine tra realtà e finzione
Conan Doyle, Brown….Niente di originale, dunque? Tutto il contrario. Perché non è un dettaglio il fatto che lo scrittore, Giancarlo Capaldo, sia anche uno stimato magistrato, che si è occupato di alcuni tra i più complicati misteri giudiziari della storia italiana (dal sequestro di Emanuela Orlandi alla banda della Magliana, passando per gli scandali della P3 e molto altro ancora). La visione derivante dall’esperienza sul campo è l’esatto confine tra fantasia e realtà. E’ quel legame che permette al lettore di leggere la storia – ogni colpo di scena, ogni attimo, ogni istante – con trepidazione e un brivido sulla schiena. E’ l’elemento che fa avere alla giovane Eloisa i tratti di Emanuela Orlandi. Che ti fa chiedere quanta verità e quanta finzione ci siano nella storia raccontata. Sino all’ultima pagina. Quando inizi a chiederti quanti misteri sono ancora da svelare, quanto a fondo può andare la corruzione dell’animo umano. E soprattutto, quanto a fondo saresti disposto ad andare, quali pericoli saresti disposto a correre put di arrivare alla verità. Ed è li, che quel sottile confine della finzione sparisce, lasciando spazio all’amara realtà. “La ragazza scomparsa” è più di un libro con tutti gli elementi di un ottimo giallo. E’ una storia da vivere due volte. La prima con gli occhi del lettore, la seconda con quelli dell’investigatore.
Beatrice Canzedda