La questione populista è al centro dei dibattiti politici degli ultimi anni e si caratterizza per la polarizzazione sociale, con conseguente radicalizzazione di opinioni, valori e interessi, diversi e conflittuali. Ma di cosa si tratta?
Storia
Il populismo nasce come movimento politico-culturale russo tra la fine del XIX e l’inizio del XX secolo, aspirante a un socialismo rurale in opposizione al sistema zarista e all’industrialismo occidentale. Con populismo, oggi si intende un qualsiasi movimento politico diretto all’esaltazione demagogica delle qualità e capacità delle classi popolari.
Il primo partito populista nasce negli Stati Uniti intorno alla fine del XIX secolo: il Populist Party, che aveva come obiettivo quello di dare voce a contadini e operai. In Italia, sarà Silvio Berlusconi (si proprio lui), a cavallo tra gli anni 90 e il 2000 a utilizzare una retorica populista: presentatosi come un outsider contro lo status quo, si focalizzò su temi quali la sicurezza e l’economia attaccando di frequente i media e la magistratura. A seguire, il Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo e la Lega hanno portato questo fenomeno nel nostro paese completamente a un altro livello.
Il fenomeno
La questione populista è strettamente connessa a quella nazionalista, di fatto, ciò che fondamentalmente permette al fenomeno di svilupparsi sono alcuni fattori: la disuguaglianza economica, la globalizzazione e la crisi di fiducia nelle istituzioni.
Nel primo caso, vista soprattutto la retorica anti-élite, la crescente disparità di reddito e ricchezza è un fattore fondamentale, che negli US ha permesso a Donald Trump di cavalcare l’onda del malcontento economico con la promessa di “make America great again”.
Riguardo la globalizzazione, invece, il discorso riguarda maggiormente l’occupazione: molte industrie tradizionali hanno infatti chiuso o trasferito la produzione all’esterno. Ciò ha causato una grande problematica per il lavoro soprattutto per i giovani che si trovano senza posti disponibili. La critica è spesso mossa alle istituzioni più grandi, come l’UE, che secondo questa visione delle cose, favorisce le élite a discapito della classe lavoratrice.
La mancanza di fiducia nelle istituzioni è palese, specialmente in Italia, in cui alle ultime elezioni europee ha votato il 49,69% degli aventi diritto (fonte: Ministero dell’Interno), meno di 1 italiano su 2 per la prima volta. Si può comprendere, dunque, quanto la popolazione si senta sconnessa dalla politica: le cose non funzionano come dovrebbero e una politica di massa, per quanto pericolosa, risulta estremamente attraente. La sua retorica diretta e il suo stile comunicativo attirano un ampio consenso, nonostante le controverse politiche che vengono proposte.
L’impatto sui governi
L’ascesa del populismo ha avuto conseguenze significative sui governi e sulle vite quotidiane delle persone: i governi populisti tendono a promuovere politiche nazionaliste, di frequente a scapito della cooperazione internazionale, creando tensioni, specialmente nel caso di paesi europei, con l’Unione Europea. Le politiche nazionaliste promosse dai partiti attaccano i media tradizionali con l’accusa di essere la voce esclusiva dell’élite, il che solleva preoccupazioni riguardo la libertà di stampa e la democrazia dei paesi.
La retorica populista tende a creare la dicotomia noi – loro, effetto della polarizzazione. Negli Stati Uniti, la polarizzazione sociale è diventata evidente soprattutto negli ultimi anni: durante le elezioni presidenziali del 2016, la vittoria di Donald Trump e del suo linguaggio variopinto e provocatorio, avvicinando estremisti solitamente esclusi dall’establishment politico, ha acceso la miccia. A causa di una retorica estremista e lo sviluppo di un’identificazione ben definita dei membri di un partito, si manifesta una divisione sempre più radicale tra i sostenitori di diversi partiti.
Nel 2020 la questione si è fatta ancora più radicale: le elezioni degli Usa di quattro anni fa sono state caratterizzate da violenze, tensioni razziali, proteste e moltissima disinformazione. Ciò ha reso la retorica politica sempre più acrimoniosa e gli elettori nettamente schierati o nei confronti di Biden o Trump, senza sviluppo pare un’idea critica sulla questione politica in sé, influenzando non solo il panorama politico, ma anche le interazioni sociali quotidiane, rendendo difficile un dialogo costruttivo tra opinioni diverse.
Un futuro incerto
La retorica populista e i movimenti a essa affiliati non hanno sconfitto le élites, ma hanno dato vita a regimi totalitari costruiti su politiche nazionaliste volte a enfatizzare l’identità nazionale, la sovranità e il primato di una nazione rispetto a un’altra. In questo caso il “popolo” è definitivo in maniera ristretta, escludendo minoranze o gruppi ritenuti “stranieri”.
Nazismo e Fascismo, così come altri regimi, hanno costruito, fondendo una retorica populista con una nazionalista, società persecutorie e repressive dove erano comunque le élite a essere tutelate.
La sfida del futuro sta nel cercare un modo per ricucire queste divisioni e ripristinare un clima di confronto civile; nonostante le condizioni economiche continuino a deteriorarsi e le istituzioni non riescano a rispondere in maniera adeguata alle richieste dei cittadini. Le nuove generazioni, abituate a un clima politico instabile e insoddisfacente, potrebbero trovare conforto in leader carismatici e situazioni semplicistiche.
Nonostante ciò una redenzione è possibile: investire nell’educazione per promuovere un dibattito politico sano e paritario, in tal modo sarà più difficile creare una situazione di netta divisione fortemente radicalizzata. Una migliore istruzione porterebbe a una maggiore partecipazione democratica che potrebbe rafforzare il tessuto sociale e politico. Una popolazione ben informata e coinvolta contribuisce a contrastare narrazioni sempliciste e divisive.
Per concludere, il populismo come fenomeno riflette le sfide del nostro tempo. Comprenderne le cause così come le conseguenze è fondamentale per avere un approccio oggettivo riguardo le politiche attuali e il mondo contemporaneo. Nel dirigerci verso un futuro incerto, è cruciale promuovere ambienti di rappresentazione, ascolto e inclusività.
Per approfondire il fenomeno e le sue implicazioni, si possono consultare diverse risorse informative. Il Council on Foreign Relations, fornisce una chiara spiegazione del populismo e delle sue implicazioni storiche. Su Ultima Voce potrete trovare ulteriori approfondimenti, tra cui un’analisi della questione politica Thailandese tra monarchia e populismo.