Popilla Japonica, il coleottero che ha invaso il mondo
La Popillia Japonica, anche nota come Coleottero Giapponese, è una specie alloctona trovata per la prima volta in Italia nel 2014, tra Milano e Novara nel parco del Ticino. Questo coleottero è originario del Giappone, come suggerisce il nome, precisamente dell’isola di Hokkaido ma ad oggi è presente negli Stati Uniti, in Russia, in Europa e in Canada. Iniziò il suo viaggio alla conquista del pianeta a inizio del ‘900, sbarcando nel 1916 negli USA dove in pochissimo tempo occupò il continente creando parecchi danni all’ecosistema locale. Tutt’oggi negli Stati Uniti viene speso mezzo miliardo di dollari ogni anno per contenerlo. In Europa questo pericoloso insetto è giunto negli anni ‘70 sulle Isole Azzorre, in Portogallo ma fino al 2014 non è più stato rilevato nel Vecchio Continente. In Italia la prima segnalazione risale proprio al 2014, nel parco del Ticino in Lombardia.
Generalità della Popillia Japonica
Negli ultimi otto anni il coleottero giapponese ha percorso circa 10 km all’anno, impadronendosi di quasi la totalità del territorio lombardo, fino ad arrivare in Svizzera. Gli adulti di questa specie mangiano foglie, fiori e frutti di 300 specie diverse, mentre le larve si nutrono di radici, specialmente di graminacee. Tra le specie di piante più colpite troviamo il pomodoro, il glicine, la rosa, il tiglio, la vite, il peperone, il pero, il pesco, il mais, i piselli, il nocciolo e la soia. Moltissime specie, quindi, abitualmente coltivate alla nostra latitudine. La Popillia Japonica è molto simile al maggiolino come forma e dimensioni ma è riconoscibile per i peculiari ciuffi bianchi presenti sui lati e nella parte inferiore dell’addome, inoltre la parte superiore del corpo è verde metallico.
Ciclo biologico e modus operandi
Il ciclo biologico della Popillia Japonica, in Italia, è di un anno e gli adulti
iniziano a comparire a giugno per arrivare al picco di presenza a fine luglio. Da subito iniziano a accoppiarsi e deporre uova: fino a settembre circa, una femmina depone nel terreno circa 60 uova. Gli esemplari adulti hanno un peculiare comportamento che li porta a muoversi “in branco”. Attaccano una pianta e ne divorano tutte le foglie partendo dall’alto verso il basso e, proprio perché si muovono in gruppo, può capitare che una o due piante siano divorate mentre altre della stessa specie restino indenni.
L’ennesimo disastro biologico
Il coleottero giapponese nel suo ambiente originario non è affatto pericoloso, poiché in centinaia di anni le specie autoctone di Hokkaido si sono naturalmente equilibrate. Nel resto del mondo, tuttavia, la Popillia Japonica non ha alcun predatore per cui agisce indisturbato, anche se esistono vari rimedi.I danni che comporta sono così elevati che l’Unione Europea lo elenca tra gli organismi di quarantena di cui doveva essere vietata la diffusione nel territorio UE. Quello che sta compiendo questo insetto in lombardia è un vero disastro biologico, non solo per l’agricoltura ma anche per i giardini privati e i parchi pubblici. Tuttavia esistono diversi rimedi, dai più casalinghi ad alcuni abbastanza elaborati.
Alcuni rimedi per la Popillia Japonica
Spesso vengono utilizzate delle trappole specifiche, che devono essere impiantate da esperti, oppure, nel caso dei giardini privati è consigliato spingere i piccoli insetti in una bottiglia con acqua e sapone di marsiglia per farli affogare. Un altro rimedio è spruzzare olio di neem diluito con acqua sulle piante, questo non li uccide ma certamente li tiene lontani. Tuttavia, secondo recenti ricerche, uccelli come l’upupa e il merlo dovrebbero presto diventare predatori di questi insetti, ristabilendo il ciclo biologico. Per ora si cerca di contenerli più possibile per evitare che si spostino anche nel resto del paese.