Attraverso la pittura ritrattistica il pittore ha come intento principale quello di raffigurare un soggetto umano.
La pittura ritrattistica può raffigurare il soggetto nella sua interezza, a mezzo busto, sia di profilo che di tre quarti; può essere vestito o nudo, in piedi, seduto o reclinato. I ritratti possono rappresentare singole persone, coppie, genitori e figli, famiglie o gruppi collegiali.
Un ritratto, affinché possa essere considerato a regola d’arte, deve certamente mostrare l’essenza interiore del soggetto, dal punto di vista dell’artista che lo ritrae, o una raffigurazione lusinghiera, e non soltanto una similarità letterale.
Come scrisse Aristotele “è obiettivo dell’arte rappresentare non l’aspetto esteriore delle cose, ma il loro significato interiore, per questo, non la figura esterna e il dettaglio costituiscono la vera realtà.”
Di seguito verranno riportati alcuni dei più importanti artisti figurativi che hanno segnato la storia dell’arte.
Accorto intenditore della fisiognomica, Francis Bacon conduce la raffigurazione pittorica al limite estremo del dissolvimento del corpo.
Egli fu l’interprete più sensibile nei riguardi del disagio e della sofferenza umana che avevano segnato l’esordio del dopoguerra.
L’artista ha sempre privilegiato la rappresentazione di personaggi tragici, lacerati, vittime di un costante tormento psicologico. I suoi personaggi sono al limite della scomposizione e della deformazione.
La sua pittura si contrassegna per la presenza di un’atmosfera surreale. Le sue figure dilaniate, i suoi nudi, e finanche i suoi ritratti e gli autoritratti ne fanno un capacissimo erede dei simbolisti e degli espressionisti.
La sua arte così tragica probabilmente deriva anche dalla vita poco serena che ha vissuto. Il padre era un uomo militaresco, tirannico, iroso e litigioso con tutti. Il suo interesse per l’arte non è stato mai gradito dal padre. A quindici anni la famiglia decide di mandarlo in collegio, dove tuttavia rimase solo per un anno prima di essere espulso, Infatti, proprio in quel periodo coscientizzò la propria omosessualità.
Il padre, nella illusoria speranza di ‘redimerlo’ decise di affidare il figlio ad un parente della moglie, un uomo dal carattere fermo e virile. In realtà, durante il soggiorno a Berlino Francis scoprì che il ‘virile’ parente era consenziente ai rapporti omosessuali.
Paul Cezanne è forse stato il primo a far emergere il bisogno di rompere definitivamente con i vincoli raffigurativi del metodo prospettico per arrivare a una definizione antimimetica e antinarrativa dell’immagine pittorica.
Certamente, in Cezanne non individuiamo la stessa tragicità e tormento interiore che caratterizza le opere di Bacon.
La sua arte non vuole rappresentare la realtà eterna e immobile dell’universo che lo accerchia.La raffigurazione degli oggetti e la loro collocazione spaziale non presenta alcuna regola geometrica. In tal modo le opere si distinguono per la ricchezza delle tonalità.
Il suo scopo è quello di arrivare ad una chiara sintesi delle forme per poi concentrarle in figure geometriche anche nei ritratti.
Il pittore non ha particolare interesse per la psicologia dell’individuo ritratto né pretende dal soggetto la stessa immobilità che può aversi solamente da un oggetto.
Per Cezanne “la rielaborazione concettuale delle emozioni è fondamentale al fine di realizzare un dipinto, affermando come non sia il pennello a guidare il pittore bensì il cervello“.
Altro importante pittore rappresentativo della pittura ritrattistica è Alex Katz, comunemente riconosciuto come il padre della nuova pittura figurativa.
I suoi ritratti sono semplificati al massimo, ridimensionati ad una estetica quasi grafica, piani, semplici, puliti.
Infatti, Katz, raccoglie impulsi e condizionamenti proprio dalla moda e dalle riviste, dai cartelloni pubblicitari e dalla televisione, ritraendo gruppi di ballerini, modelle vestite con abiti firmati, accessori e acconciature. Perciò, è considerato il pittore della ritrattistica sociale, del realismo ridotto ai minimi termini. I ritratti e i paesaggi di Katz sintetizzano i paradigmi di una contemporaneità condizionata dai mass media, dal cinema e dalla fotografia.
Le modelle che riproduce (in special modo, tra queste, primeggia la moglie Ada Del Moro) gli sfondi monocolore che rendono talvolta gelidi i soggetti e il tratto veloce delle pennellate, raffigurano il massimo esempio di una pittura contemporanea che è pop e al contempo classica.
Spesso i personaggi delle sue opere sono parenti e familiari che vengono immortalati, quasi sempre, come un’istantanea che cristallizza la banalità della vita di tutti i giorni.
In questa breve carrellata di ritrattisti, non può non menzionarsi Andy Warhol.
I ritratti dei divi del cinema, dell’alta società e della musica americana, sono illimitatamente ripetuti nelle serigrafie di Andy Warhol, pittore, grafico e regista americano. Il risultato della serigrafia è palese nei ritratti di Marilyn Monroe.
Caratterizzato da una personalità ossessiva e bizzarra, fu tra i più importanti esponenti della pop art collocandosi, anche come personaggio, nella scena artistica internazionale. Famosissime le sue serie serigrafiche destinate al concetto della riproducibilità e della commercializzazione dell’arte. Le sue opere spiegano alla perfezione lo spietato svilimento del soggetto operato dalla banalità dell’immagine consumistica.
Nel caso di Warhol ci troviamo dinanzi ad un poeta dalle peculiarità completamente diverse rispetto agli altri sopra menzionati. Con Warhol si inizia a comprendere come l’essere umano, ridimensionato a semplice icona, sia del tutto dipendente dallo sguardo superficiale del pubblico. Una sorta di predizione dell’attualità.
Concludo la serie di pittori ritrattisti con Balthus e la sua scandalosa arte.
Balthus ha dipinto soprattutto figure umane in un’epoca in cui l’arte figurativa è stata quasi del tutto accantonata.
Il punto di vista del pittore è ambiguo e tale ambiguità la ritroviamo in molti dei suoi ritratti raffiguranti giovani donne, in grado di turbare gli spettatori. La pittura ritrattistica di Balthus si contraddistingue per l’evidente suo sguardo erotico che l’artista mostra nei confronti delle giovanissime donne (anche minorenni) che ritrae.
Proprio per questa ragione, nel dicembre 2018 la newyorchese Mia Merrill lanciò una petizione affinché il Met di New York rimuovesse dalle sue pareti il quadro in questione. Secondo Merrill si trattava di un’istigazione alla pedofilia e per tale importante ragione sarebbe stato opportuno non esporla.
Dalla preferenza per la raffigurazione del volto (che concerne lo sguardo e l’espressione) si arriva all’interesse per la totalità della figura umana, a volte reale, immaginaria, mitizzata, sovente asimmetrica, alle volte sensuale.
Si va alla ricerca di un’interiorità che diviene sempre più profonda e integrale.
Sono evidenti le differenze che contrassegnano lo stile artistico di ogni artista. Si parte dall’esperto di fisiognomica Bacon, nei cui ritratti primeggia la drammaticità, la distorsione delle figure, come se i volti si stessero per sciogliere fino ad arrivare a Warhol, che rimarca il concetto (estremamente attuale) di commercializzazione dell’arte e a Balthus, le cui opere evidenziano l’erotismo delle persone ritratte.
Si tratta sempre di pittura ritrattistica ma ciò che cambia è lo sguardo e, soprattutto, la storia del pittore che ritrae le persone.
Annarita Picardi