La società contemporanea è un mosaico complesso di culture, ideologie e identità, in cui la percezione sociale dell’immigrazione gioca un ruolo centrale nella definizione delle dinamiche politiche e sociali. Comprendere come i cittadini si posizionano nella scala sociale, se si vedono come membri dell’élite o come individui comuni, è un aspetto fondamentale che va al cuore delle dinamiche politiche e sociali.
La comprensione delle posizioni sociali percepite dai cittadini è di cruciale importanza per analizzare il comportamento politico e le dinamiche sociali in una società. La percezione di se stessi come cittadini comuni o membri dell’élite può avere profonde implicazioni sul comportamento politico e sulla coesione sociale. Un recente studio condotto da Alberto Alesina, Armando Miano e Stefanie Stantcheva ha gettato luce su come l’immigrazione influenzi il sostegno delle politiche di redistribuzione del reddito tra i cittadini.
L’analisi ha rivelato che l’immigrazione può diminuire il sostegno dei cittadini alle politiche di redistribuzione del reddito, specialmente quando viene messa al centro dell’attenzione. Questo effetto persiste anche quando vengono fornite informazioni accurate sugli immigrati, come il loro numero, la provenienza, il tasso di disoccupazione e il livello di istruzione. Un fattore cruciale che potrebbe spiegare questi risultati è la percezione sociale dei cittadini. Se gli immigrati sono percepiti come occupanti posizioni economiche inferiori rispetto ai cittadini autoctoni, c’è il rischio che essi possano beneficiare in misura maggiore delle politiche di redistribuzione del reddito.
Un recente studio da parte dei ricercatori Andrea Fazio e Erminia Florio, ha approfondito questo argomento, esaminando come il pensiero sull’immigrazione influenza la percezione sociale delle persone. I ricercatori hanno sfruttato la German Social Survey, un’indagine rappresentativa condotta in Germania, che raccoglie dati su opinioni, atteggiamenti e condizioni socioeconomiche. Negli anni 2004 e 2014, i partecipanti sono stati divisi in due gruppi: uno ha risposto a un modulo sull’identità nazionale e le attitudini verso gli immigrati, mentre l’altro ha affrontato un modulo sulla cittadinanza attiva, con domande legate ai diritti dei cittadini e alla partecipazione politica. Entrambi i gruppi hanno poi risposto alla stessa domanda finale:
“Nella nostra società ci sono gruppi che tendono ad essere in cima e gruppi che tendono ad essere in fondo. Qui sotto è riportata una scala che va dalla cima al fondo. Pensando a lei, dove si posizionerebbe su tale scala?”
I risultati hanno rivelato che coloro che hanno partecipato al modulo sull’identità nazionale e sull’immigrazione tendevano a percepirsi in una posizione sociale più elevata rispetto a quelli che avevano risposto al modulo sulla cittadinanza attiva. Questo fenomeno era particolarmente marcato tra gli individui di orientamento politico di destra, con un effetto ancora più pronunciato tra coloro che si identificavano come appartenenti all’estrema destra. In sintesi, questo studio suggerisce che gli individui tendono a percepire una posizione sociale superiore rispetto agli immigrati, soprattutto se si collocano a destra dell’arco politico.
La ricerca di Fazio e Florio contribuisce significativamente alla comprensione delle percezioni sociali legate all’immigrazione. Emerge un quadro in cui gli immigrati sono spesso percepiti come appartenenti a gruppi socialmente inferiori, soprattutto da individui con orientamenti politici di destra o estrema destra. Questi risultati sollevano importanti domande sulle dinamiche sociali e politiche in un’epoca di crescente diversità culturale e migratoria.