Danzare su piani verticali è una delle nuove frontiere della performance, legata alla danza contemporanea. La danza aerea è un innesto della disciplina dell’arrampicata nella disciplina della danza. I corpi dei danzatori aerei rivoluzionano le nostre percezioni dello spazio e della forma, assoggettate alla gravità.
Il movimento del corpo del danzatore aereo si estende alla terza dimensione, appropriandosi di tutti i gradi di libertà disponibili nello spazio che lo circonda. Il danzatore, prendendo piena cognizione di questa libertà verticale, la interpreta attraverso gesti e movimenti nuovi, impossibili a terra. Per il danzatore aereo, l’etere è un luogo dove giocare con le parti del proprio corpo. Nell’aria le gambe possono sostituire le braccia, il piano verticale può supplire quello orizzontale.
Viene inoltre concepita una nuova relazione asimmetrica tra il punto di osservazione dello spettatore, che rimane a terra, e la nuova concezione dello spazio del danzatore, liberato dal suo peso. Relazione che funge da punto di distacco con la danza “classica”, sul palco, quella della scena e dello spazio visivo orizzontale, in cui lo spettatore e il ballerino sono allineati nell’osservazione e nei movimenti, sul medesimo piano dimensionale. La danza aerea è anche verticale, questa verticalità tesse una scena nuova in cui l’uso dell’altezza e dell’orientamento del corpo del danzatore è parte fondante della rappresentazione artistica.
La Danza Aerea è stata portata per la prima volta in Italia nel 1990 dalla coreografa, performer e ricercatrice Wanda Moretti. Il suo progetto artistico consisteva per l’appunto nel riuscire a creare un nuovo rapporto tra l’architettura di un luogo e il suo paesaggio, e di come questi ultimi influenzano il movimento e la percezione umana.
Da questa ricerca artistica nel 1994 è nata la compagnia di danza aerea Il Posto. La compagnia è scaturita dalla collaborazione tra Wanda Moretti e il sassofonista, compositore e produttore Marco Castelli. Da questa intesa è derivato un valore aggiunto per il progetto artistico, ovvero la possibilità di rappresentare in modo nuovo la relazione tra musica e movimento del corpo. Per ogni performance viene creata appositamente una composizione musicale tra sax e live electronics, eseguita dal vivo. Oggi, la compagnia porta in giro per l’Italia e per il mondo spettacoli in verticale unendo musica, danza e architettura.
La compagnia realizza performance verticali indoor e outdoor. Sia su edifici nuovi che su quelli abbandonati, in alcune occasioni anche su edifici considerati patrimonio storico e culturale, contribuendo così alla valorizzazione di questi luoghi.
“Il luogo e lo spazio è il primo elemento e fonte di ispirazione, ne studio la storia, come è stato edificato, da chi, perché… ne ascolto le pietre, colgo i volti delle persone… sono ispirata dalle forme, dalla materia, dal suono di Wanda Moretti.”
La Danza Aerea è un linguaggio del corpo che sfida artisticamente la forza di gravità. Il ballerino tradizionale reinventa se stesso fluttuando nell’aria.
Giulia Saya