Le voci su un possibile cambiamento per quanto riguarda la Champions League circolavano già da settimane, ma ora l’Uefa ha dato l’ufficialità: a partire dalla stagione 2018/2019 cambieranno i criteri di ammissione a quella che è la più importante competizione europea per club calcistici.
La modifica più importante è quella che permette l’accesso diretto alla Champions League per le prime quattro squadre classificate nei migliori quattro campionati europei (per il momento Spagna, Germania, Inghilterra e Italia). Questa è un’ottima notizia perché permetterà all’Italia di tornare a schierare ai blocchi di partenza del torneo ben quattro squadre (da qualche anno eravamo fermi a tre) senza dovere passare dalla lotteria dei play-off, che è costata cara a molte squadre italiane negli ultimi anni, a partire dalla Roma, eliminata a sorpresa dal Porto martedì. Le squadre dei campionati inferiori (dal quinto posto in poi) avranno invece solo due posti Champions.
Questo permetterà di avere sempre una fase a gironi con il maggior numero possibile di squadre prestigiose, quelle insomma che smuovono i milioni dei diritti tv e del merchandising. Si eviteranno così situazioni come quelle di quest’anno in cui tantissime squadre di livello non prenderanno parte alla competizione. L’Inghilterra, infatti, a causa dell’exploit inatteso del Leicester, ha visto escluse squadre come il Chelsea, il Liverpool e il Manchester United, mentre l’Italia, oltre che la suddetta Roma, non schiera ormai da anni nessuna delle milanesi.
Per dare più equilibrio ai gironi, inoltre, cambieranno i fattori che influenzano il ranking dei singoli club (che determinano le fasce): maggiore importanza verrà data alle squadre storiche in quanto una parte della valutazione sarà relativa ai risultati ottenuti dal 1957 al 1993 e dal 1993 al 2008. I risultato più recenti (quelli dell’ultimo decennio) continueranno ovviamente ad avere la maggior rilevanza.
Tante belle notizie dunque per le squadre italiane e per gli amanti del bel calcio. Un po’ meno per i club che militano nei campionati minori, sperando che la Serie A non diventi uno di questi nel corso dei prossimi due anni. I maggiori campionati francesi, portoghesi e russi, infatti, inseguono non da troppa distanza quello italiano e un eventuale sorpasso ai nostri danni comporterebbe una perdita gigantesca non solo dal punto di vista sportivo ma anche economico.