La ministra Roccella difende La Russa: è la demotivazione alla denuncia

ministra Roccella difende La Russa

La ministra Roccella difende La Russa durante il festival Il libro possibile a Polignano a Mare, e le persone, dopo una chiara opposizione hanno deciso di abbandonare il dibattito.

Dal palco, la ministra per la famiglia, la natalità e le pari opportunità ha commentato il caso in cui Leonardo, figlio della seconda carica dello Stato, è stato accusato di violenza sessuale con annessa interferenza dal padre.

“Non entro nei casi individuali e nelle reazioni di una persona che ha un rapporto affettivo, è il padre dell’eventuale indagato. Posso dire che è colui che per la prima volta ha proposto una manifestazione di soli uomini contro la violenza sulle donne, mi sembra questa già una risposta”.

Sono queste le parole della Roccella che hanno dato vita alla contestazione. Infatti, subito dopo averle pronunciate, il pubblico ha iniziato a fischiare e diverse persone hanno deciso di lasciare la sala contrariate.

Eugenia Roccella ha quindi commentato le obiezioni precedentemente sollevate intervenendo ai microfoni di Sky:

“Ci contestano solo perché non si accetta l’idea che in democrazia possa vincere la destra. Le donne di sinistra si chiedano però come mai sia una donna di destra a essere la prima donna a guidare il Paese”.

Difficile immagine reazioni diverse da parte dell’opinione pubblica se una nostra ministra, invece di difendere le donne mostra comprensione con chi, attraverso parole come  “di sicuro lascia molti interrogativi una denuncia presentata dopo quaranta giorni dall’avvocato estensore che occupa questo tempo ‘per rimettere insieme i fatti”, ha palesemente tentato di sminuire una denuncia solo perché presentata dopo quaranta giorni e non il giorno seguente con ancora l’opprimente marchio della violenza in mente e sulla propria pelle.


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Le donne di sinistra si chiedano come mai sia una donna di destra ad essere la prima donna a guidare il Paese”, ha puntualizzato la ministra nella fase conclusiva della sua intervista. Una domanda che dovremmo porci tutti, ma che, dopo quasi un anno di governo Meloni, non trova risposta nella tutela delle donne e di tutte quelle comunità che da sempre vivono nel rischio di veder calpestati i propri diritti.

Andrea Umbrello

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