La memoria è uno scrigno prezioso
La memoria è una funzione decisamente importante che impegna il cervello umano.
Nella memoria ci sono i ricordi, ci sono immagini, ci sono testi, pensieri, sensazioni, un vero tesoro per l’uomo.
Anche nei computer la memoria è importante perché tutto quello che mettiamo nelle cartelle occupa la memoria.
Di solito si dice che quando si invecchia si perde la memoria perché i ricordi diventano sbiaditi nel tempo e non si riesce a riportarli in superficie ed invece, un problema che si sta espandendo ultimamente, riguarda chi non è ancora vecchio ed ha problemi a ricordare.
Una perdita di memoria si può chiamare scientificamente, amnesia e può essere a breve termine (riguarda degli episodi accaduti in un arco di tempo breve) o a lungo termine (riguarda episodi accaduti in un lungo arco di tempo).
Se una persona che non ha un’età tale da essere considerata molto anziana non si ricorda cos’ha mangiato ieri o addirittura il giorno stesso, significa che la sua memoria le sta giocando degli scherzetti.
I fattori che incidono molto sulla perdita di facoltà cognitive sono lo stress, l’abuso di alcol, il consumo di sostanze stupefacenti, di farmaci ma la perdita di memoria è causata anche dai cibi insani.
Lo zucchero blocca gli ingranaggi della memoria gli studi lo confermano
Ebbene si, uno studio ha riscontrato che la perdita di memoria è associata al consumo di bevande zuccherate sia esse normali sia dietetiche. Lo zucchero e l’aspartame sono dannosi per le funzioni cerebrali.
Un gruppo di ricercatori dell’Università di Boston, che fanno parte del Framingham Heart Study’s Offspring and Third-Generation (uno studio iniziato nel 1948 nella cittadina di Framingham nel Massachussets) ha scoperto, attraverso due studi, che queste bibite provocano l’invecchiamento del cervello.
Il gruppo ha condotto ricerche su circa 4000 persone, seguite per dieci anni, che assumevano più di due lattine di bibite al giorno riscontrando negli anni successivi problemi di memoria, riduzione cerebrale e rischio Alzheimer. Lo studio durante gli anni è stato condotto attraverso test e risonanze magnetiche.
Anche le persone che consumano una bibita al giorno o una bibita dietetica sono a rischio (anzi le dietetiche sono le peggiori).
L’altro studio era rivolto ad individuare le persone che avevano avuto ictus o demenza, dieci anni dopo,come conseguenza delle bevande zuccherate bevute tra il 1991 e il 2001.
Gli studiosi hanno trovato un possibile collegamento tra il consumo di bevande zuccherate e la demenza, ma per approfondire devono continuare le ricerche.
Lo studio effettuato è stato pubblicato sulla rivista Alzheimer and Dementia.
Sudha Seshadri autore degli articoli dice “Questi studi non sono esaustivi ma i dati sembrano solidi. Sembrerebbe che non ci siano molti lati positivi nel consumare bevande zuccherate, e che sostituire lo zucchero con alternative artificiali non sia d’aiuto. Forse la cara vecchia acqua è qualcosa a cui dobbiamo abituarci“.
Chi pensa che si debba tenere in tiro il corpo e non il cervello si sbaglia di grosso!
Marianna Di Felice