La maternità surrogata, detta anche gestazione per altri o utero in affitto, è una tecnica di procreazione assistita in cui una donna porta avanti una gravidanza per conto di terzi.
Questa tecnica viene sancita attraverso un contratto di surrogazione gestazionale.
Questo contratto è molto importante perché prevede l’adempimento e il rispetto delle varie regole che contiene.
In Italia questa pratica è vietata, ma ci sono molti stati e diversi continenti nel mondo in cui è possibile attuarla.
Tendenzialmente si considera una pratica a cui ricorrono persone che ambiscono ad avere la cosiddetta famiglia nucleare, ossia un nucleo composto da madre, padre e figli.
Ma non solo, anche coppie omosessuali che vogliono diventare genitori, dove per legge sia possibile, ne usufruiscono.
Il tema della maternità surrogata oltre ad essere molto delicato è anche complesso da gestire.
Per molti è considerata solo una pratica lucrativa da parte di chi offre il proprio corpo a tal fine.
Al contrario chi affronta la gravidanza vorrebbe aiutare chi si trova impossibilitato a provare questa immensa gioia che è il diventare genitori.
Ci sono teoria per le quali già durante la gestazione si instaura un legame tra madre e figlio, e di conseguenza la pratica della maternità surrogata viene considerata un danno per il futuro bambino.
A livello sociale i tradizionalisti non ammettono altre forme di famiglia, ma come ci hanno insegnato i più grandi antropologi, come Francesco Remotti questo è possibile.
Diverse forme di famiglia sono presenti in natura e prevedono la coesistenza di più variabili che smentiscono l’universalità della famiglia nucleare biologica.
Gli antropologi da sempre usano l’espressione gruppi domestici accanto a quella di famiglia, il termine gruppo domestico accende un dibattito su come le diverse società immaginano e praticano i modelli di convivenza domestica.
Nella comunità dei Wahehe in Tanzania sono molto diffuse le convivenze tra nonni e nipoti, il nonno o nonna diventa quindi la madre o padre del bambino.
In Siberia, nella comunità dei Chukchi le donne di età avanzata possono sposarsi con bambini anche molto piccoli.
Tra i Nuer in Sudan, è molto in voga il ghost marriage, attraverso il quale il bestiame di un defunto serve a pagare la dote di una donna i cui figli, ovviamente concepiti con un altro uomo, saranno legalmente considerati come prole ed eredi del trapassato.
La comprensione ed accettazione di molteplici tipi di famiglia è una riflessione che dovrebbe interessarci in quanto esseri umani.
Il contro natura viene usato spesso per discriminare realtà diverse dalla nostra ma è un comportamento ignorante, data la letteratura sull’argomento, oltre che estremamente stupido.
Imparare la convivenza e il rispetto sta alla base di qualsiasi civiltà vicina o lontana.
Ciao amministratore,
Grazie per l’ottimo post.
Potresti per favore scrivere qualcosa sul processo di maternità surrogata in Europa.
Ciao Federica, affronteremo nuovamente l’argomento attraverso un taglio più generale e ampio. Possiamo chiederti come mai risulti così particolarmente interessata?
siamo una coppia italiana che ha seguito un percorso di maternità surrogata in ucraina, nella città di kiev, nella clinica biotexcom. nostra figlia ha già un anno. siamo felici che il nostro sogno sia diventato realtà grazie alla maternità surrogata.
Questo è un articolo interessante. Forse non si possono giudicare duramente le persone che ricorrono a questa pratica (ovviamente controversa) per disperazione, perché quali altre opzioni hanno? Nostra figlia è nata con mio marito attraverso una madre surrogata alla clinica Feskov in Ucraina! Ci teniamo in contatto con Anastasia, la nostra cara madre surrogata, e siamo molto felici che il destino ci abbia fatto un tale dono. Per quanto riguarda la maternità surrogata, ho trovato una legge ucraina tradotta in italiano. Consiglio a tutti di leggerlo. https://maternita-surrogata-centro.it/maternita_surrogata.pdf