La mappa della materia oscura dell’universo: e se Einstein avesse torto?

Un gruppo di scienziati ha lavorato alla stesura della mappa della materia oscura presente nello spazio. Ciò che è venuto fuori dalla ricerca è il lavoro più dettagliato mai messo appunto sino ad ora. Il risultato? Una sorpresa che ha messo in discussione le leggi della fisica su cui ci si è basati sino ad ora. E se Einstein avesse torto?



La materia oscura

La materia oscura è una sostanza invisibile che pervade lo spazio. A differenza della materia conosciuta, non emette radiazioni ed è per questo rilevabile solo grazie ai suoi effetti gravitazionali. Circa l’80 per cento del nostro universo è composto da materia oscura. Sino ad ora, però, nessuno era ancora riuscito a cogliere appieno come fosse distribuita e dove fosse concentrata.

La ricerca e il risultato a sorpresa

Un gruppo internazionale di ricercatori è riuscito a “mappare” la diffusione della materia oscura nel nostro universo. Secondo una legge di Einstein, la materia oscura distorce la luce delle stelle lontane. A grande distorsione ne corrisponde una grande quantità. In base a questi criteri l’analisi e il risultato a sorpresa:  questa è più uniforme ed estesa di quanto si potesse immaginare. Un dato in contrasto con la teoria di Einstein e con le leggi della fisica. Facendo una rapida panoramica della mappa in questione, le aree nere in essa raffigurate sono zone di vuoto in cui le leggi della fisica potrebbero appunto essere diverse da quelle a noi conosciute. Accanto ad esse le zone luminose rappresentano la materia oscura. In mezzo a loro, le galassie come la nostra via lattea.

Einstein si era sbagliato?

“Se questo è vero allora forse Einstein aveva torto” ha detto il dottor Niall Jeffrey, ideatore della mappa alla BBC. “Si può pensare che sia una cosa brutta e che la fisica sia rovinata, Ma da fisico è estremamente eccitante. Vuol dire che possiamo scoprire qualcosa di nuovo su come funziona l’universo”. Uno spazio che ha si appena mostrato in un punto di vista totalmente nuovo.

Beatrice Canzedda

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