La manipolazione psicologica viene definita come tipo di influenza sociale finalizzata a mutare la nostra percezione o il nostro comportamento utilizzando un metodo ingannevole che, nei casi più gravi, può sfociare in abuso psicologico.
La manipolazione solitamente si manifesta attraverso una comunicazione incoerente ed ambigua, in cui il manipolatore cerca di trarre un qualche vantaggio dalla vittima. Esistono molte classi di persone manipolatrici, siano esse donne o uomini, e nonostante sia molto difficile rilevarli, gli esperti hanno deciso di studiarne i comportamenti:
In psicologia, si può parlare di manipolatore quando una persona compie una serie di azioni con lo scopo esclusivo di manipolarne un’altra. Ossia, il manipolatore induce nella vittima bisogni, desideri e comportamenti che non sono dettati dalla sua reale volontà e dai suoi valori, e lo fa agendo sulle due principali leve psicologiche del comportamento umano: il senso di colpa e il desiderio di approvazione e riconoscimento.
La dottoressa Roberta Bruzzone, psicologa forense e criminologa investigativa, grazie alla sua esperienza ventennale, ha avuto modo di studiare i comportamenti di questi individui, in particolare, la categoria dei manipolatori narcisisti.
Ovviamente vi sono forme di manipolazione considerate “sane”, basti pensare ad una qualsiasi forma di pubblicità che vediamo ogni giorno sui social o in TV, piuttosto che il linguaggio utilizzato nella sfera politica.
Nel mondo dei mass media vi è un costante utilizzo della tecnica di manipolazione per influenzare le nostre decisioni. Come diceva George Orwell:
Se il pensiero corrompe il linguaggio, anche il linguaggio può corrompere il pensiero.
Ovviamente il confine tra manipolazione psicologica benigna e quella patologica sta nella finalità; nel caso del manipolatore narcisista lo scopo principale risiede nel sopraffare la vittima cercando di indurla a fare qualcosa che non vuole o che vada contro i suoi valori.
Il manipolatore narcisista tende a raggiungere i propri scopi a spese degli altri.
Il soggetto manipolatore può essere chiunque: un familiare, un amico, un vicino di casa, un collega, il proprio partner, insomma è davvero difficile individuarlo, ma non impossibile.
Come ha dichiarato la Dottoressa Bruzzone:
L’unico modo per smascherare davvero un narcisista maligno è attraverso l’analisi dei suoi comportamenti.
Il gaslighting è il termine utilizzato per descrivere il comportamento manipolatorio messo in atto da una persona che vuole confondere le idee ad un’altra, una sorta di vero e proprio lavaggio del cervello.
Questo tipo di violenza psicologica è molto invasiva e pericolosa, molto spesso le stesse vittime tendono a giustificare il comportamento del proprio manipolatore ed è per questo motivo che non lo denunciano: non sono più in grado di distinguere la loro volontà da quella del soggetto che li sta manipolando.
La ricerca ha dimostrato come nella stragrande maggioranza dei casi la vittima sia quasi sempre il partner o un parente stretto del gaslighter.
Le tecniche di manipolazione sono davvero differenti poiché mutano in base al tipo di manipolatore, ma quello che la maggior parte degli studiosi ha affermato è che questi soggetti tendono a sopravvalutarsi sminuendo il prossimo.
Il manipolatore può addirittura arrivare ad avere due tipi di atteggiamenti opposti fra loro: uno più violento e l’altro tendenzialmente passivo. Nel primo caso cerca di criticare o ridicolizzare, mentre nel secondo ricorre alle bugie, colpevolizzando l’altro soggetto, in modo tale da destabilizzarlo.
La vittima si sente confusa, debole, incapace di reagire e nelle ipotesi più gravi perde il controllo di sé, fino a credersi folle.
Secondo la Criminologa Roberta Bruzzone i soggetti più esposti a questo tipo di “gioco del manipolatore” sono persone con poca autostima:
Essere consapevoli magari di non avere molta fiducia in sé stessi, di tendere a non fidarsi molto delle proprie percezioni, il fatto stesso di delegare agli altri le decisioni sulla propria vita sono tutti tratti che rendono un soggetto molto appetibile per questo tipo di manipolatore.
L’efficacia dei manipolatori patologici, dunque, non è tanto determinata dal tipo di tecnica che attuano nei confronti del prossimo, ma nell’attenzione che essi dedicano nel fiutare la fragilità e la vulnerabilità psicologica insita nelle altre persone; che poi scelgono come potenziali vittime.
Dunque, occorre tenere bene a mente che questo tipo di individui non cambiano e difficilmente la situazione migliorerà, anzi, lo schema del manipolatore regredisce fino a rendere la situazione insostenibile.
La miglior tecnica da utilizzare con questo tipo di soggetti è quella di allontanarli, imparando ad avere più consapevolezza di sé e cercando di aumentare la fiducia nelle proprie sensazioni, ragionando a mente fredda.
Affidarsi agli esperti è di gran lunga la scelta migliore, poiché non è affatto facile ricostruire la propria autostima in maniera del tutto autonoma.
Non lasciatevi influenzare da coloro che tentano di minare la vostra persona e non abbiate timore di chiedere aiuto, cadere nella trappola del manipolatore è assai semplice, ma uscirne non è impossibile.
Silvia Morreale