La mafia uccide, il silenzio pure

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Fiore di campo nasce

sul grembo della terra nera, 

fiore di campo cresce 

odoroso di fresca rugiada, 

fiore di campo muore 

sciogliendo sulla terra

gli umori segreti 

I versi di un poeta, giornalista e attivista siciliano: Giuseppe Impastato. Ammazzato per le sue idee, ammazzato perché diceva la verità, ammazzato perché contro la mafia, ammazzato dalla mafia la notte del 9 maggio 1978. Peppino salta in aria sui binari della linea ferrata Palermo-Trapani: si è suicidato, dicono i giornali.

Non cedo alla morte di un mondo che cadde sulla tua vita spezzandone il sogno. Il silenzio per sempre tace, il sussurro non torna, il tuo volto non increspa il ricordo di una libera strada colorata di gente. Eppure ci sei, col tuo sorriso, davanti a una morte che non t’appartiene. Dilaniarti, triste modo per restare con noi, come fiore assetato di rugiada.                                                                                                                                                   –Ninello Passalacqua “A te caro amico”-

Giuseppe impastato, figlio e nipote di mafiosi, dedica la sua breve vita alla lotta contro il potere, contro la mafia: fonda il giornale “L’idea socialista”, conduce le lotte dei contadini contro la costruzione della tera pista dell’aeroporto di Palermo, costituisce il gruppo “Musica e cultura” dove vengono svolte attività culturali e fonda RADIO AUT, dove denuncia gli affari dei mafiosi e dei politici. Si candida alle elezioni comunali, senza arrivare a conoscere l’esito perché salta in aria. Le idee di Peppino rimangono, la lotta della mamma e del fratello si fa sempre più forte e Peppino vive… Ma..c’è un ma.. Io mi chiedo, oggi 9 maggio, giorno della memoria dedicato alle vittime del terrorismo, istituita dai terroristi stessi, che cosa è rimasto delle vittime di questi attentati? La triste risposta è proprio questa: “Il giorno della memoria”. In questo giorno ricordiamo Peppino, Falcone, Borsellino grandi uomini, grandi combattenti, poi domani però, torniamo ad abbassare la testa, torniamo ad essere i robot che siamo ogni giorno. E allora questi morti non li ricordiamo, che forse è meglio, perché tanto sono morti, e noi siamo imbecilli che corrono dietro una banconota. Lasciamo riposare in pace  chi ha avuto il coraggio di alzarla la testa e ha pagato con la propria vita. Quando un intero popolo alzerà la testa contro il potere, allora, forse una rosa sulle loro tombe potrà essere posata! 

“LA MAFIA UCCIDE, IL SILENZIO PURE”

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