Le mafie e la corruzione si approfittano anche della vulnerabilità del contesto sociale: la fragilità dei servizi, delle opportunità, dei diritti. La mafia virus può approfittare del coronavirus.
Questa è una delle affermazioni di Don Ciotti nel corso dell’intervista a Vatican News.
La riflessione del Presidente di “Libera contro le mafie”, che ha da poco festeggiato 25 anni dalla sua fondazione, si concentra sulla mafia come virus, in particolare nel contesto attuale.
Il Paese è in una situazione di fragilità e, proprio in ragione di tale situazione, le organizzazioni criminali tentano verosimilmente di approfittarne per incrementare il loro potere.
Da una parte il contesto in cui viviamo attualmente e la società odierna è definibile come “liquida” prendendo in prestito la celebre formula del sociologo Bauman, deceduto 3 anni fa. Bauman riteneva in particolare che:
La società liquida è la convinzione che il cambiamento è l’unica cosa permanente e che l’incertezza è l’unica certezza.
Dall’altra, nei termini dell’autorevole professore di Criminologia Federico Varese ne “Le Mafie in movimento”:
[…] Le mafie non sono globe-trotter in grado di spostare le loro operazioni con facilità da un paese all’altro in pochi mesi. Tutt’altro che <<liquide>>, sono fortemente radicate nel territorio che governano.
Bisogna infatti ricordare l’importanza del legame tra mafie e territorio, che costituisce un elemento cardine del rapporto con il potere cui ambiscono i gruppi criminali. Insieme all’esercizio dell’attività di controllo su un dato territorio.
A seguire, Don Ciotti si sofferma sulla vulnerabilità delle persone e sulla maggiore aggressività delle mafie, le quali “dispongono di immensi capitali illeciti e sono in attesa di collocare tutti queste risorse”.
Un aspetto che oggi si riscontra in alcuni territori, è che le mafie agiscono come se fossero realtà con fini di assistenza, beneficenza. Ed offrono beni di prima necessità per ottenere consenso, legittimazione.
È importante arginare questa minaccia perché le mafie non alimentino il vento della rivolta per minare in una qualche misura sistemi e valori democratici.
L’intervista si conclude sottolineando l’impegno costante per una lotta sociale, all’insegna dell’obiettivo di combattere la mafia come virus all’interno della società.
Lotta alla mafia vuol dire lavoro, casa, famiglia, educazione, cultura. Scuola e lavoro diventano fondamentali. Lotta alla mafia vuol dire servizi, inclusione sociale.
Marta Annalisa Savino