Mentre si celebra un funerale all’Italia perché due gay si sono sposati come giusto che sia, oppure uno speaker radiofonico dice che per colpa dei matrimoni gay l’Italia trema, in un paesino italiano Ospedaletto d’Alpinolo si celebra la Madonna di Montevergine per gli amici “Mamma Schiavona” che è la protettrice di omo e transessuali. Finalmente un po’ di civiltà.
La leggenda narra che la Madonna di Montevergine ha salvato due omosessuali legati ad un albero nella foresta irpina con l’unica colpa di essere gay. La loro condanna era di rimanere lì e morire di freddo, fame e stenti. Poi il miracolo della Madonna di Montevergine che da allora ha preso la nomea di patrona dei gay, ma ha solo fatto il suo dovere salvando due persone perché per lei non ci sono distinzioni. Un altra storia che rende sempre più progressista questa ricorrenza va ricercata nel pagano. Nel periodo precristiano nella stessa zona c’era il tempio della dea Cibele, la dea della natura. I sacerdoti che la veneravano si vestivano da donne e davano come dono il proprio sesso.
Ogni 2 febbraio si celebra la festa della Madonna di Montevergine che si chiama “Juta dei femminielli”. Tutti veneravano la Mamma Schiavona tra fiori, canti, processioni, arcobaleni e senza far distinzione di nessun tipo. Il paesino di Ospedaletto d’Alpinolo ha anche inaugurato un bagno no gender, il sindaco orgoglioso dice che “sono due metri quadri di civiltà”. Inoltre sempre il sindaco ha dato la cittadinanza onoraria ad una coppia gay che si è riuscita a sposare dopo 53 anni d’amore: Orlando e Bruno. Orlando era nato ad Ospedaletto d’Alpinolo ma era dovuto fuggire a 18 anni per i pregiudizi. Le cose sono cambiate e ha deciso di tornare perché finalmente il suo paese ha incarnato lo spirito della Madonna che venerano. Inoltre all’entrata della città troverete un cartello che vi ricorderà dove vi trovate “Ospedaletto d’Alpinolo è contro la omotransfobia e la violenza di genere”.
Purtroppo anche in posti come questi che sembrano finalmente civili e normali l’ignoranza e il razzismo non è stato debellato. Sotto il cartello dove si ripudia omotransfobia un genio ha pensato bene di metterci la sua ignobile firma “Ricchioni pedofili”. La scritta è stata già cancellata ma non tutto il paese è d’accordo con la Mamma Sciavone che considera tutti uguali senza distinzioni. Infatti la processione si divide in due una chiamiamola progressista e una un po’ meno. Quando le due si incontrano prima di entrare in chiesa c’è un po’ di imbarazzo e qualche parola fuori luogo ma tutto nella norma senno non saremo in Italia. Il parroco dice “Dio salverà tutti” ma poi, cosi dicono, si rifiuta di dare la comunione ad un transessuale ufficialmente per il suo abbigliamento. Sempre meglio dell’abate del 2002 che ha pensato bene di cacciare tutti gli omo e transessuali perché profanavano quel luogo sacro. Luogo sacro della Madonna di Montevergine che ripeto non fa distinzioni e che è considerata la protettrice degli omosessuali, quindi non mi sembra il caso di andare contro il Capo. A parte queste scaramucce di ignoranza finalmente assistiamo alla civiltà e tutto questo avviene in un paesino di 2000 abitanti. Di solito i paesini sono sempre più restii e i pregiudizi sono sempre più forti ma in questo caso invece è un esempio da prendere alla lettera.
Claudio D’Adamo