La Giunta della Regione Lombardia ha approvato il piano per la gestione del Fondo nazionale per la non autosufficienza 2024, in cui la Lombardia taglia i contributi ai caregiver per l’assistenza domiciliare alle persone con gravi disabilità. Diverse le proteste delle associazioni e dell’opposizione e la preoccupazione di molte famiglie.
La Regione Lombardia taglia i contributi ai caregiver
La Giunta regionale ha approvato il piano per la gestione del Fondo nazionale per la non autosufficienza. Come previsto dal Governo nazionale, la Lombardia taglia i contributi ai caregiver familiari, ovvero quelle persone che si prendono cura di un loro parente non autosufficiente. Si tratta della delibera 1669 approvata il 28 dicembre dalla Giunta regionale a guida centrodestra.
La decisione attraverso cui la Lombardia taglia i contributi ai caregiver familiari attua parzialmente quanto previsto dal Piano nazionale per la non autosufficienza (Pnna) 2022-2024. Piano che nasce alla fine del 2022 con la firma del precedente ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Andrea Orlando, al decreto dell’ex presidente del Consiglio, Mario Draghi. Un piano che prevede lo stanziamento di oltre 2,6 miliardi di euro destinati alle Regioni.
Uno degli obbiettivi del Pnna, in virtù del quale la Lombardia taglia i contributi ai caregiver, è quello di fornire più servizi di tipo sociosanitario e di dare meno soldi direttamente alle famiglie con persone non autosufficienti a carico. Le associazioni lombarde denunciano, però:
In Lombardia però questo tipo di servizi sono praticamente introvabili a causa di un sistema basato soprattutto sul privato-accreditato e con tariffe ampiamente sotto remunerate.
Sono circa 11 mila le persone in Lombardia che convivono con una gravissima disabilità e che percepiscono il contributo economico mensile, che, tra l’altro, risulta insufficiente rispetto ai bisogni. Secondo Aisla, l’associazione italiana di persone con la Sla, a causa della delibera 1669, in cui la Lombardia taglia i fondi ai caregiver, dal 1° giugno 2024 circa 3 mila delle persone che vengono assistite dal caregiver familiare vedranno ridurre l’assegno che ricevono come contributo per l’assistenza domiciliare da 650 a 400 euro mensili.
Chi vive in una condizione di dipendenza vitale da macchinari, per esempio coma, stato vegetativo o tracheotomia, si stimano in alcune centinaia di persone, vedrà ridursi il proprio contributo da 900 a 700 euro al mese. Mentre coloro che convivono con l’autismo vedranno il loro sussidio quasi dimezzato, da 750 a 400 euro al mese.
Le polemiche delle associazioni
Sono molte le associazioni locali che hanno suscitato preoccupazioni e polemiche dopo la delibera con cui la Lombardia taglia i contributi ai caregiver familiari per persone con disabilità. Molte sono le famiglie che iniziano a preoccuparsi per quello che perderanno a causa di questa decisione ritenuta “fortemente penalizzante soprattutto per i caregiver familiari delle persone che vivono in condizioni di estrema fragilità”. A livello nazionale, per ora non arrivano segnalazioni dalle altre Regioni di casi simili a quello lombardo.
Andrea Belli, padre di Leonardo, un ragazzo autistico, denuncia:
Essere genitori di figli autistici comporta un grandissimo sforzo. Alla Regione Lombardia cosa chiedo? Tagliate tutto quello che volete ma non potete permettervi di ridurre i fondi alle persone con disabilità gravissima perché già vivere così è difficilissimo, adesso diventerà impossibile
Tante sono le associazioni che si ribellano alla decisione attraverso cui la Lombardia taglia i contributi ai caregiver. Tra queste troviamo l’associazione “Nessuno è escluso”, che mostra sfiducia soprattutto nel breve periodo a disposizione per mutare il sistema lombardo che ad oggi è totalmente inadeguato rispetto alle esigenze.
Anche l’associazione Ledha-Lega per i diritti delle persone con disabilità si oppone alla delibera con cui la Lombardia taglia i contributi ai caregiver. L’associazione lancia un appello alla ministra Elvira Calderone:
Confidiamo che il ministero possa mettere la Regione nelle condizioni di ritirare questo provvedimento e garantire a queste persone e ai loro nuclei familiari, almeno la continuità degli interventi in atto
Anche l’opposizione fa sentire la sua voce, con Pierfrancesco Majorino, capogruppo del Partito democratico, che commenta:
Una vergogna che mostra il vero volto della destra lombarda. Eccoli i tagli che Fontana e soci hanno negato, e sono sulla pelle dei più deboli. Chi non può fare a meno di un sostegno costante viene duramente colpito, alla faccia dell’attenzione per la famiglia e le tante parole belle di cui si riempiono la bocca