La lingua latina oggi: parole ed espressioni che sono sopravvissute

La lingua latina oggi: parole ed espressioni che sono sopravvissute

La lingua latina oggi: senza accorgersene, gli Italiani usano continuamente espressioni e modi di dire di origine latina

La lingua latina non è una lingua morta. Essa, invece, sopravvive nelle più piccole sfaccettature della sua figlia maggiore, la lingua italiana. Questo dimostra prima di ogni altra cosa l’interesse vivo verso una lingua che può servire in realtà a capire meglio la nostra attuale e a rivelarne il suo unico fascino. E così l’italiano stesso diviene ricco di latinismi, ovvero di elementi linguistici attinti dal latino (parole e significati, elementi grafici o fonetici, costrutti sintattici) giunti nella lingua italiana in momenti diversi della storia.

Ecco un elenco, ridotto, delle espressioni e locuzioni latine più utilizzate ancora oggi

Ad hoc = per questo. Si dice di qualcosa di perfettamente adatto.

Ad honorem = per onore. Si dice di titoli concessi come premio al merito (per esempio, laurea ad honorem).

Alibi = altrove. Spesso utilizzato nei processi giuridici, per poter dimostrare di non essere stati nel luogo nel momento del delitto.

Ante litteram prima della lettera. Si dice di qualcosa che precorre i tempi, anticipando fenomeni successivi al proprio periodo storico.

Aut aut = o…o.

Casus belli = motivo della guerra. La causa di un conflitto.

Continuum una cosa continua. Sequenza ininterrotta (ad esempio, continuum spazio-temporale).

Curriculum vitae = corso (della vita).

Deus ex machina = il dio (sceso) dalla macchina. Questa espressione designa chi riesce a risolvere situazioni complicate.

Do ut des = do affinché tu dia. Indica disponibilità a concedere qualcosa solo in cambio di altro.

Ergo quindi, perciò.

Excursus = sortita. Divagazione.

Hic et nunc = qui e ora.

Horror vacui = orrore del vuoto.

Idem = quello stesso, la medesima cosa. Esso si usa per indicare l’identicità di una cosa.

Incipit = incomincia. La parte iniziale di un testo.

In medias res =nel mezzo delle cose.

In primis = fra le prime cose, prima di tutto.

Ipse dixit = l’ha detto lui .

Iter = viaggio, cammino.

Modus operandi = modo di fare.

Post scriptum = dopo  lo scritto, il famigerato “ps” alla fine dei documenti.

Pro loco = a favore del luogo. Istituzione dedicata alla promozione delle risorse di una località.

Quid pro quoqualcosa per qualcos’altro. Solitamente usato per definire un equivoco o un malinteso.

Status quo = la condizione in cui. Lo stato delle cose.

Sui generis = del suo genere. Originale.

Tabula rasa = a tavola raschiata. Spesso si utilizza per qualcosa che non ci si ricorda (ad esempio, la testa come una tabula rasa).

Verba volant, scripta manentle parole volano, gli scritti rimangono.

Per quanto se ne discuta, la lingua latina convive con le regole della nostra lingua, al punto tale da venire usato quasi inconsapevolmente. La si può amare o odiare, ma in ogni caso è interessante e necessario comprendere a pieno il significato delle nostre parole, cogliere quelle sfumature antiche che rendono ancora più bella la lingua attuale. Ed è per questo che molti licei stanno lottando per mantenere vivo l’insegnamento di questa lingua, insieme con il greco, nonostante le critiche e gli attacchi. Fino al 1600 è stata la lingua degli intellettuali d’Europa, di scienziati come Galileo. Il latino non è solo Roma o Cicerone. È una lingua viva.

Asia Baldini

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