“La libertà possibile” è un libro che ne raccoglie tre. Gli occhi puntati su uno stesso luogo ma in tre diversi momenti. Tre spaccati di New Orleans e uno stesso albero genealogico. Margaret Wilkerson Sexton firma il suo romanzo d’esordio, che approda in Italia oggi, tradotto da Arianna Pelagalli e pubblicato da Fazi Editore.
In principio, il romanzo si colloca nell’inverno del 1944 catapultando il lettore nella vita di due sorelle, Ruby e Evelyn, appartenenti ad una delle famiglie più rispettate della città. Il padre è il primo medico nero della Louisiana e sulle figlie ha ambizioni malcelate che dovrà ben presto ridimensionare.
La prima storia: l’amore e la guerra
Andrew entra subito nel romanzo, il ragazzo con “gli orli dei pantaloni sfalsati”. Un ragazzo qualsiasi, senza soldi e dal futuro incerto, determinato a diventar medico ma ostacolato dalla sua situazione di povertà e dalla sua carnagione scura. Evelyn è al secondo anno della scuola di infermiere della Dillard University, un privilegio per una donna negra. Andrew studia medicina e nel frattempo fa lavori umili per mantenersi. La guerra e l’amore spezzano tali ambizioni e la vita prende un’altra piega, quella che rende possibile il dispiegarsi dell’altre due storie intrecciate.
La seconda storia: la rassegnazione e la resilienza
La vita di Jackie sembra svelarsi già dal primo paragrafo quando l’autrice le impone la triste e rassegnata saggezza dell’aver “imparato a proprie spese che la vita può costringerti all’infamia”. Ferma e ostinata nel tentativo di risollevare le sorti della sua famiglia, Jackie arranca e non prende mai fiato, frastornata dall’abbandono da parte del marito tossicodipendente e costretta a lottare per crescere il suo unico figlio. Sono gli anni ’80, c’è la droga e ci sono speranze in frantumi.
La terza storia: le speranze e il destino
La terza storia inizia dietro le sbarre, dove finisce T.C. nell’estate 2010. In una New Orleans ancora ferita dall’uragano Katrina, T.C. esce di galera e ad aspettarlo c’è il suo amico Tiger, già pronto a proporgli un ‘grande affare’. La nascita del figlio lo convince ad abbandonare il giro della droga ma, proprio quando la decisione è presa, il giovane T.C. si ritrova di nuovo in manette.
L’autrice, Margaret Wilkerson Sexton, scrive ” La libertà possibile ” come fosse un dizionario base per coloro che vogliono conoscere l’impatto della discriminazione e dei pregiudizi sociali di un’America spesso infame.
“La libertà possibile” è scritto con precisione di dialoghi, che scandiscono il ritmo del racconto, e tramite descrizioni incisive e schiette dei personaggi, che diventano compagni di viaggio del lettore, il quale cammina avanti e indietro nel racconto, pur procedendo pagina dopo pagina. Il cerchio si chiude su quell’orlo sfalsato, il simbolo dichiarato dell’incertezza della vita. La libertà è possibile ma ha molti difetti.