La guerra dei bottoni

Lo scontro armato in Libia tra Russia e Turchia, non ci sarà, nessuno dei due Paesi lo vuole e la Libia non “vale una messa”.

Putin ed Erdogan hanno proposto un cessate il fuoco che pero’ riguarda solo loro due.
I combattimenti tra le varie tribù/milizie continueranno, fiammelle di violenza senza diventare comunque un rogo.

Le trattative diplomatiche continuano.
Naturalmente non mi riferisco a quelle patrocinate dall’Italia che sono naufragate ancor prima di esistere.

Conte ha ricevuto Haftar. Presumo che abbia ascoltato perché il Generale non ti lascia parlare. Chiuso nella sua arrogante forza militare, avrà indicato al nostro Premier come comportarsi per non perdere quell’ultima briciola di considerazione di cui gode.

Al-Serraj si è addirittura negato. Ha rifiutato d’incontrare il Governo Italiano ritornando offeso in Tripoli.
Non gli è piaciuto ovviamente quello che è filtrato dall’incontro col suo acerrimo nemico.
Ma come ho sempre scritto Al-Sarraj non conta nulla, anzi meno di nulla se fosse possibile.

Haftar ha raccomandato all’Italia di non far uscire in cortile i suoi soldatini a Misurata. Neanche per giocare alla guerra.
Facciano finta di esserci e Lui farà finta di non vederli.

L’Europa è spiazzata.
Gli accordi più o meno evidenti Russo-Turchi, hanno tolto alla vecchia e fatiscente Unione Europea, ogni possibilità di mettersi di traverso o comunque di attirare un po’ d’attenzione.
Mi ricorda la Vecchia Gina che a 65 anni ancora batteva il marciapiede, imbellettandosi per coprire lo sfacelo di un corpo troppo usurato da tanti.
S’illudeva, coi suoi orecchini di plastica rossi e quelle impossibili scarpe di finto leopardo, di attirare ancora clienti.
Poco distante da Lei, batteva una francesina che le soffiava gli uomini e l’amor proprio.
Che la giovane puttana fosse francese non induca qualcuno a credere che il fatto narrato sia legato ad avvenimenti politici dell’ultima ora.

Ultimo sorriso (anche se mesto), Di Maio era al Cairo per un meeting che non lo riguardava essendo un incontro tra Francia, Grecia, Egitto e Cipro.
I francesi e gli egiziani dettavano ai greco-ciprioti le regole per non prendere botte.
Hanno messo nero su bianco cosa devono e cosa non devono fare.
Di Maio non ha firmato il documento finale.
Io credo che manco glielo hanno chiesto, ma se anche fosse, li’ si parlava di altri accordi e di altri programmi in cui l’Italia ha la stessa importanza del suo Ministro degli Esteri.
Zero.
Anche qualcosa meno.

Ora non resta che aspettare e vedere come i due Paesi si libereranno di Al-Serraj e di come terranno a bada quell’isterico Generale.
Si pensa alla sedazione profonda.
Da Istanbul stanno arrivando le flebo.

 

Claudio Khaled Ser 

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