Geografia: una materia in via d’estinzione
Affrontiamo un argomento che oggi diventa sempre più problematico:la geografia.
Con la nuova riforma scolastica la geografia, che è sempre stata una materia molto importante per la cultura, viene purtroppo insegnata sempre di meno. Molte persone di conseguenza, specialmente le persone appartenenti alle ultime generazioni,hanno le idee sempre più confuse ed ignorano anche molte cose basilari molto importanti: basti pensare che c’è chi dice che la capitale dell’Africa è l’ Egitto. Oppure tra gli studenti che hanno conseguito la maturità durante lo scorso anno scolastico, alcuni, per fare un esempio, hanno detto che Ginevra è una città francese e non svizzera, (quasi sicuramente per il fatto che si trova nella Svizzera francofona). Ed ancora, in seguito ad un’indagine fatta dal portale “libreriamo.it” su 2.500 italiani tra i 18 e i 65 anni uno su tre ha affermato che la capitale austriaca è Berlino, la Mole Antonelliana si trova a Firenze e Zagabria è una città della Romania. Molte volte non conosciamo il mondo che ci circonda e ciò,purtroppo,costituisce un vero e proprio malessere: “senza le conoscenze di geografia, viene a mancare un’immagine culturale entro le quali fondare i nostri giudizi” dice Carlo Brusa, docente della materia all’Università del Piemonte Orientale.
Oltre per il fatto che serve per conoscere l’orografia, le nazioni ed i loro confini, le capitali del mondo,eccetera, la geografia serve per leggere i paesaggi: «Vedere i negozi che chiudono ed i centri commerciali che aprono e che crescono a dismisura, le fabbriche abbandonate, i poveri nelle fermate delle metropolitane quando fa freddo: anche questa è geografia», afferma Brusa; è una materia fondamentale per comprendere le ragioni ed i movimenti delle masse che migrano. O per tracciare le trasformazioni del territorio, definire i piani paesaggistici, aiutare a comprendere ed a prevenire i dissesti idrogeologici. Per capire e per intervenire non sono sufficienti Google Maps e gps. Possono servire ma non far conoscere. «Non danno i fondamenti disciplinari», dice Brusa.” Quelli, però, non li dà più neanche la scuola, dove alla riduzione delle ore si è sommata la trasformazione di questa materia, la sua «espropriazione» da parte di altre discipline“.
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Ecco ciò che prevede la Scuola:
Alla scuola primaria sono previste due ore settimanali di geografia. Alla secondaria di
primo grado, 9 ore per italiano, storia e geografia. La distribuzione viene decisa dalle
istituzioni scolastiche nell’ambito dell’ autonomia. Di solito vengono così ripartire: 6 di
italiano, 2 di storia, 1 di geografia Nei licei classici, scientifici, linguistici e artistici c’è la
“geostoria”: tre ore a settimana nel biennio. Spesso la storia fagocita la geografia. Negli istituti tecnici si va dalle 3 ore del settore economico (solamente nel biennio) all’unica ora
del tecnologico (solamente al primo anno). Nei professionali un’ora.
Francesco Demartini