“La bellezza salverà il mondo“, diceva Dostoevskij. È evidente come questa forte intuizione e splendida speranza, abbia subito un’alterazione che ne ha oscurato il senso, fino ad indebolirlo, oscurarlo, stravolgerlo.
La bellezza non potrà salvare il mondo, fin quando sarà strumentalizzata, modificata, commercializzata ed organizzata come si fa con i prodotti di una fabbrica. La bellezza non potrà salvare il mondo fin quando ne verranno annullati i tratti, fin quando ne verranno bendati gli occhi e fin quando il suo profilo, la sua traccia, il suo respiro, il suo profumo, il suo essere movimento, il suo essere cambiamento ed il suo stesso essere, subiranno l’omologazione, l’appiattimento, la categorizzazione entro parametri che moda, media e semplicismo generale definiscono ed impongono, esplicitamente ed implicitamente (ma in entrambi i casi, in maniera potentemente influenzabile).
La Francia, per sensibilizzare nei confronti dell’immagine che ciascuno, ciascuna ha di sé, ha definito un provvedimento che interessa le ragazze che svolgono il lavoro di modelle: ognuna di loro dovrà presentare il certificato medico che provi la salute e il benessere della stessa; per iniziare o per continuare a sfilare sulle passerelle, le ragazze dovranno avere una massa corporea sana, questa sarà poi confrontata con i parametri di “sottopeso” dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, e successivamente verrà decretata l’idoneità (o la non idoneità) della donna.
Un importante passo in avanti del ministro francese della Sanità, Marisol Touraine, che afferma la necessità di trasmettere messaggi positivi e non frustranti ai e alle giovani, particolarmente suscettibili per quanto riguarda la loro corporeità e la conformazione a canoni e a parametri di una bellezza spesso confusa con una tendenza da seguire. Un contributo certamente prezioso anche perché accompagnato da un’altra iniziativa che obbligherà la presenza di un’etichetta che preciserà quando la foto che ritrae un ragazzo o una ragazza sarà una “foto ritoccata”, in modo che chi guarda, chi riceve il messaggio, chi legge ed interpreta i segnali inviati, sia consapevole che quella perfezione, a volte noiosa, è solo il risultato di programmi tecnologici che nascondono, modificano, accentuano quei tratti che rendono la persona Lei o Lui.
Perché la bellezza potrà salvare il mondo solo se e quando sarà riscoperta, riconosciuta e celebrata; solo quando non avrà niente a che fare con bilance, metri e digiuni; solo quando sarà guardata negli occhi: questi sì, che sanno raccontarla, la vera bellezza; e solo quando ogni persona vivrà sapendo di essere bella, con persone che la faranno sentire tale. Sfilando su una passerella o percorrendo qualsiasi strada, in qualsiasi tempo.
Deborah Biasco