La notizia era già nell’aria da un po’ di tempo ma ora sembra essere definitiva.
Il monopolio sta per terminare.
Il Governo si sta preparando a salutare l’esclusiva della Siae.
Infatti, dal primo gennaio 2018 si potranno aprire nuove società di collecting del diritto di autore, con la sola condizione che non risultino enti a scopo di lucro.
Inoltre, l’attività di intermediazione volge lo sguardo, anche, agli Organismi di gestione collettiva (Ogc)degli Stati membri dell’Unione europea.
Una vera rivoluzione nell’ambito del diritto di autore; quest’ultimo è quel diritto che consente all’ autore di poter disporre in modo esclusivo delle sue opere, di rivendicarne la paternità, di decidere se e quando pubblicarle, di opporsi ad ogni loro modificazione, di autorizzarne ogni tipo di utilizzazione e di ricevere i relativi compensi, retribuzione dovuta a chi ha creato un’opera.
Il ministero dei Beni culturali vuole inserire una proposta nella prossima legge di Bilancio che andrà a modificare il decreto legislativo n. 35 del 15 marzo 2017, il quale, a sua volta, recepiva la direttiva Barnier.
Tale novità è ormai attesa da lungo tempo ed è strettamente legata alla direttiva europea del 2014, mai recepita in Italia, sulla liberalizzazione dei diritti d’autore.
Una liberalizzazione discussa sia in Parlamento sia a livello mediatico, con l’intervento, altresì, di diversi artisti a favore della liberalizzazione.
L’Italia aveva a Marzo scorso recepito la Barnier, che affermava, nuovamente, l’esclusiva della Siae su territorio nazionale con la concessione di affidare la gestione dei diritti ad altre società.
Argomento questo oggetto di confronto tra Bruxelles e Roma che vede la chiusura solo il 5 settembre scorso.
Con la revisione quasi totale della normativa italiana per la fondazione di altre società di collecting, le quali devono possedere taluni requisiti:assenza di scopo di lucro, pubblicazione del bilancio di esercizio, devono essere in grado di rilasciare licenze multi territoriali, relazioni di trasparenza e condizioni di adesioni e tariffe.
Tra le altre, anche la prospettiva di far operare, in Italia, in qualità di intermediario anche gli Ogc di altri Stati Membri.
Un colpo duro, insomma, per il monopolio della Siae.
Anna Rahinò
La notizia era già nell’aria da un po’ di tempo ma ora sembra essere definitiva.
Il monopolio sta per terminare.
Il Governo si sta preparando a salutare l’esclusiva della Siae.
Infatti, dal primo gennaio 2018 si potranno aprire nuove società di collecting del diritto di autore, con la sola condizione che non risultino enti a scopo di lucro.
Inoltre, l’attività di intermediazione volge lo sguardo, anche, agli Organismi di gestione collettiva (Ogc)degli Stati membri dell’Unione europea.
Una vera rivoluzione nell’ambito del diritto di autore; quest’ultimo è quel diritto che consente all’ autore di poter disporre in modo esclusivo delle sue opere, di rivendicarne la paternità, di decidere se e quando pubblicarle, di opporsi ad ogni loro modificazione, di autorizzarne ogni tipo di utilizzazione e di ricevere i relativi compensi, retribuzione dovuta a chi ha creato un’opera.
Il ministero dei Beni culturali vuole inserire una proposta nella prossima legge di Bilancio che andrà a modificare il decreto legislativo n. 35 del 15 marzo 2017, il quale, a sua volta, recepiva la direttiva Barnier.
Tale novità è ormai attesa da lungo tempo ed è strettamente legata alla direttiva europea del 2014, mai recepita in Italia, sulla liberalizzazione dei diritti d’autore.
Una liberalizzazione discussa sia in Parlamento sia a livello mediatico, con l’intervento, altresì, di diversi artisti a favore della liberalizzazione.
L’Italia aveva a Marzo scorso recepito la Barnier, che affermava, nuovamente, l’esclusiva della Siae su territorio nazionale con la concessione di affidare la gestione dei diritti ad altre società.
Argomento questo oggetto di confronto tra Bruxelles e Roma che vede la chiusura solo il 5 settembre scorso.
Con la revisione quasi totale della normativa italiana per la fondazione di altre società di collecting, le quali devono possedere taluni requisiti:assenza di scopo di lucro, pubblicazione del bilancio di esercizio, devono essere in grado di rilasciare licenze multi territoriali, relazioni di trasparenza e condizioni di adesioni e tariffe.
Tra le altre, anche la prospettiva di far operare, in Italia, in qualità di intermediario anche gli Ogc di altri Stati Membri.
Un colpo duro, insomma, per il monopolio della Siae.