Dopo 14 anni (2009-2023), Leif K. Brooks, fondatore della piattaforma, annuncia la chiusura di Omegle. Il servizio, popolare soprattutto tra gli adolescenti, è stato spesso al centro di accuse. Frequenti le denunce di abusi da parte degli utenti. Per questa ragione, il fondatore, spiega in una lettera d’addio i motivi della sua decisione
Il lato brutto di brutto di Omegle
Leif K. Brooks, con l‘immagine di una lapide e un messaggio conclusivo, annuncia la chiusura di Omegle. Facciamo, però, un passo indietro.
Omegle era stata lanciata nel 2009. Nasce inizialmente come chat anonima solamente testuale, ma, dopo un anno si evolve, con la possibilità di effettuare delle videochiamate. Con ogni probabilità, è stato proprio questa rapida evoluzione a decretare il suo successo. La sua popolarità, inoltre, è notevolmente cresciuta durante la pandemia. Arrivando fino ad un numero altissimo di utenti che usavano la piattaforma. Però la piega che Omegle ha assunto negli anni non è stata sempre positiva. Infatti, il sito, non veniva quasi più usato per normali conversazioni. Nell’ultimo periodo, sono state numerose le accuse rivolte al social network, tra cui, denunce di:
- bullismo;
- truffe;
- nudità;
- atti sessuali.
Per non parlare dei numerosi casi di pedofilia in cui è stato menzionato il nome: “Omegle”. Celebre, infatti, il caso di una bambina americana di 11 anni che, anni dopo, aveva accusato la piattaforma di averla messa in videochat con un pedofilo.
I motivi della chiusura di Omegle
Omegle aveva tentato diverse strade per combattere gli abusi. Aveva anche inserito nel sito, un sistema di intelligenza artificiale per rilevare chi appariva nudo, in modo da terminare la videochiamata e bannare immediatamente l’utente. Però questo non è stato abbastanza. È per questo che Brooks ha deciso di chiuderla. La situazione era diventata difficile da gestire.
“Il funzionamento di Omegle non è più sostenibile, né finanziariamente né psicologicamente. Francamente, non voglio avere un infarto a 30 anni”
“Bisogna riconoscere che diverse persone ne hanno abusato, anche per commettere crimini indicibilmente atroci”.
“Dal profondo del mio cuore, grazie a tutti coloro che hanno utilizzato Omegle per scopi positivi e a tutti coloro che hanno contribuito in qualsiasi modo al successo del sito. Mi dispiace così tanto di non aver potuto continuare a lottare per voi”.
Sono queste le parole che il fondatore ha utilizzato per descrivere la triste realtà che stava vivendo nell’ultimo periodo. Annuncia così, dopo 14 anni, la chiusura di un sito che ha fatto la storia, sia in positivo, ma soprattutto in negativo.
Ambra Vanella