L’autunno è arrivato e con sé ha portato già qualche malore, in alcuni ha scaturito un senso di malessere psicologico legato alla consapevolezza che l’estate ormai sia finita, purtroppo molto difficile da accettare. Si ritorna a lavoro, si rientra in città, riaprono le scuole e tutto ritorna come l’anno prima, qualcosa magari cambia, ma la quotidianità in alcuni casi si ripercuote come una lancetta che non si ferma mai. Con l’arrivo dell’autunno, ai più sfortunati, è anche arrivata la “prima febbre”.
Nei miei ultimi anni di vita sono riuscita a costatare una verità assoluta e sono convinta che anche altre donne abbiano raggiunto questa consapevolezza, sto parlando proprio del mondo che gita attorno alla famosa e fatidica frase: “Ho la febbre” mormorata sia da un uomo che da una donna. Da qui si apre un mondo reale ed ironico. Da sempre ci hanno “ficcato” dentro la testolina che il maschio sia il sesso più forte rispetto a quello della femmina.
La superiorità dei muscoli, della forza fisica e della resistenza non sono messe in dubbio, ma solo un lettore distratto di Darwin potrebbe confondere la legge di natura come la legge del più forte, quando invece è fondata sulla legge del più adattabile.
Ok, non voglio aprire in questo momenti discorsi generalizzanti del tipo: il maschio si estinguerà, ma diciamo che oggi nel 2016, le cose sono cambiate.
Avere la febbre non vuol dire: “Oddio sto morendo” e mi riferisco subito ai maschietti, ma partiamo dalla fase inziale, quindi al periodo di incubazione e di quei decimi iniziali che ci scombussolano leggermente e ci danno quell’ input iniziale.
Uomo: Oddio sto male, ieri ho mangiato qualcosa che mi ha fatto male; mi sento tremare, non posso lavorare.
Donna: Forse sta arrivando la febbre, dopo il lavoro oggi non vado in palestra, penso che sia meglio che torni a casa.
Fase successiva, quando scopri che hai la febbre:
Donna: Ho appena misurato la febbre, prendo subito una tachipirina cosi poi mi metto a cucinare.
Uomo: Ok, ho la febbre altissima, non mi reggo in piedi, mi butto a letto, mi sento morire.
A livello visivo sembrerebbero due persone con stadi di febbre completamente differenti, ma ipotizziamo che entrambi abbiano la febbre a 37.7, la situazione che si potrebbe presentare, potrebbe anche essere così:
Donna: maglioncino e sciarpetta in casa, mentre si cimenta nelle varie pulizie di casa, impegni quotidiani e casalinghi, allo stesso modo, magari leggermente più fiacca.
Uomo: duplice maglione di lana, sciarpa, cappello e guanti, con due piumoni addosso sul divano in una continua lamentela come se stesse pregando Dio per non voler morire proprio oggi.
Fase acuta della febbre, siamo intorno ai 38 gradi e più.
Donna: Mi sento realmente spossata oggi, penso che non uscirò di casa oggi, porterò avanti il lavoro anche da qui.
Uomo: Chiamate mia madre, ditele che sto morendo, la mia vita è stata breve e intensa.
Il Post- influenza? L’uomo è pronto ad uscire nudo, dimenticandosi il male inflitto nei giorni precedenti, la donna si coprirà interamente per un’altra settimana intera!
La differenza ci fa sorridere, in alcuni versi è abissale, due mondi completamente opposti in ogni circostanza. Preparatevi donne, l’inverno sta arrivando!