La famiglia naturale e altri piccoli mostri
Gira voce di un congresso internazionale della famiglia in quel di Verona, città natale dei Montecchi e dei Capuleti, due splendide famiglie che hanno indotto – secondo Shakespeare – due coglioncelli adolescenti al suicidio; in fondo va’ così: se non ti ammazzi per amore nella stagione acerba della vita è raro che fai la cazzata dopo, in casi patologici, tanto estremi quanto frequenti, opti per l’uxoricidio, e – giusto per far scena – solo dopo l’efferato gesto tenti di farla finita tu, ma senza impegno, si vede che non ci credi; ma se devi fare le cose come le fanno gli altri spostati a piede libero almeno cerca di essere originale! Invece di sterminare la famiglia per poi provarci tu come fanno tutti, se sei bravo prova a fare il contrario… allora sì che sei originale! E’ difficile lo so… ma prova: ammazzati, poi prova a finire il lavoro se ci riesci.
Non so se è chiaro ma anche questi insani gesti si inseriscono sempre più nelle tanto amate statistiche delle “dinamiche familiari” ahinoi. Ma il congresso di Verona vuole oltre. Infatti non si pone come il semplice baluardo in difesa di una fantomatica quanto idealizzata tradizione – cosa che sarebbe anche legittima – ma vuole arrivare al nocciolo e definire il nucleo familiare storicamente più diffuso e radicato addirittura come “naturale.”
Infatti non parlano di famiglia tradizionale, bensì di “famiglia naturale”. Siete sicuri? La accendiamo? Non è che poi chiedete l’aiuto da casa e chiamate vostra moglie mentre ciula con l’idraulico perché il tecnico della tv era già impegnato con vostra sorella?
Tirare in ballo la natura avendo delle convinzioni estremamente limitate è poco conveniente. Partiamo da un presupposto condivisibile da tutti: la natura – per sua natura – se ne fotte!
Solo su questo pianeta si contano almeno sei estinzioni di massa e dunque almeno sette tra nascite e rinascite di vita. Arriva una glaciazione totale? La Natura se ne fotte e ricomincia. Infrociamo con un asteroide? La natura se ne fotte e ricomincia. Ci inchiappetta una cometa? La natura se ne fotte e ricomincia! Beh anche dopo Jurassic World avrebbe dovuto, ma mica può fare tutto lei?
La natura si aggrappa a tutto per realizzarsi e tiene in considerazione qualunque flebile, o appena ansimante, appiglio per creare e ricreare. La natura accoglie ogni possibile differenza e non si prende il biasimevole lusso di discriminare per generare vita: e, infine, ma resti tra noi… sempre la natura, arrivata a un limite di sopportazione, si può anche permettere di far tabula rasa dell’esistente per rigenerarsi. La più spettacolare e apocalittica dimostrazione di rottura di coglioni! In natura esistono specie di ogni tipo: con entrambi i sessi, asessuate, che cambiano sesso in base alla stagione o all’ambiente … pensate: in natura esistono anche Santanché, Salvini, Fusaro e Racalcati, insomma di tutto e di più, allora che senso dare alla parola naturale se la natura è disposta a tollerare anche Vittorio Feltri? Sia ben chiaro, negli ultimi casi non è magnanimità, ma semplice indifferenza nei confronti del caso, poi in un modo o nell’altro un rimedio si trova. Prendete ad esempio Berlusconi: ha rovinato politicamente e culturalmente un paese, non se lo sapeva tenere nei pantaloni neanche se glielo prendevano a roncolate (anzi!), ed ora si ritrova a biascicare le stesse minchiate di sempre, però buttate a cazzo e accudisce dei peluche a pile tra un clistere e l’altro. La natura prima o poi ripara! Non si scappa!
Allora ricapitoliamo: volete difendere i valori della famiglia tradizionale? La costituzione lo garantisce. Volete portare la vostra terza moglie perché avete ormai divorziato da tempo dalla prima mentre la seconda ancora non ha ricevuto l’aggiornamento? Fatti vostri, ne avete l’ipocrita diritto, ma non chiamatela famiglia naturale, perché questa (con tutte le sue qualità, storture e complessità, con tutti i suoi drammi, con i suoi lati positivi e quelli patologici) ha ben poco a che fare con la natura, al massimo la si può definire un elemento di base della società radicato nel tempo, neanche poi da tanto rispetto all’intero arco della storia umana, ma mica siamo tutti antropologi?
Vogliamo credere che la moglie sia l’angelo del focolare e che non abbia stimoli e desideri se non quelli di accudire i figli e farci da serve? Nessun problema! Sarà come sempre non vi agitate: resteremo ancora degli ignari, semplici e beati cornuti come dalla notte dei tempi. La tradizione sarà rispettata. Andate avanti così, però poi non vi lamentate se i tronchi della palafitta del vicino sono più resistenti.
Volete difendere la vita? Legittimo. Negare la libertà di scelta? Inaccettabile. Ma vi prego regalate gadget decenti, ma chi ve l’ha disegnato? Hannibal Lecter col titolo: la girella secondo me?
Siete convinti che solo due persone di sesso diverso possano essere depositari e custodi di un amore incondizionato e capaci di offrire una crescita armoniosa della vita? Beh è piuttosto pretestuoso se ci guardiamo un po’ indietro nella storia. Non è che dalla famiglia tradizionale siano uscite sempre delle cime. Forse – e dico forse – se avessero avuto una famiglia un po’ più aperta Pillon rivedrebbe i suoi gusti e farebbe pace col cervello e Fontana sbatterebbe di tanto in tanto le palpebre invece di sembrare un serial killer sotto anfetamine che ti guarda fisso prima di tirare fuori una mannaia dalle chiappe.
Fonte immagine: www.huffingtonpost.it