Droga dei poveri. La colla eccentrica che divide invece di unire. La dipendenza dei minori in qualsivoglia parte del mondo.
Esiste una colla singolare e sfarzosa allo stesso tempo: colla per calzolai.
Colore giallastro, consistenza gelatinosa, la colla dei poveri, la droga dei poveri, l’omicida dei bambini.
Una droga semplice e alternativa rispetto a tanti altri allucinogeni esistenti, ma sicuramente efficace. Basta andare da qualsiasi emporio esistente e comprarne un barattolo. Per pochi soldi inizia lo sballo più pericoloso nella storia dei bambini del mondo: la colla.
La ricetta della morte
Cose di cui hai bisogno:
- Barattolo di colla
- Sacchetto di plastica
Dopo aver comprato un qualsiasi barattolo di colla per calzolai, basta aprire con cura l’involucro di latta e versarlo nella busta di plastica. Adesso, la droga è pronta per l’uso.
Prendere il sacchetto e sniffare l’odore: lo sballo è garantito. Per rafforzare il risultato la colla viene inalata più volte al giorno. L’effetto? Allucinazioni e apatia.
Denominazione
Questa semplicissima colla è famosa in tutto il mondo. Una dipendenza che passa dalle verdi piantagioni del Sud America, passando per il caldo equatoriale dell’Africa, facendo tappa nella prestigiosa Europa fino ad arrivare nell’accogliente Sud est Asiatico.
Non ha un nome specifico, dopo il nome generico di ”droga dei poveri” il nome caratteristico cambia di paese in paese. In Romania viene chiamata ”Punga”, in Brasile “Pega“, in Nigeria “Kabire“, in Colombia “Basuco” e così via.
Esiste in quasi tutti gli stati del mondo.
Minori e dipendenza
Oltre agli adulti, anche i bambini fanno uso di queste sostanze. Il motivo è più ovvio del previsto: crescere in ambienti di estrema povertà e disagio dove queste azioni sono abitudine.
Quali sono le conseguenze? Danni cardiaci e celebrali permanenti per non parlare del futuro estinto prima ancora di essere sognato. La droga dei poveri, la droga dei bambini.
Piccolo reportage tra Romania e Cambogia
Durante le mie due missioni umanitarie in progetti educativi in Romania e Cambogia ho assistito a questo piccolo grande scempio che sta distruggendo e uccidendo migliaia di bambini in tutto il mondo.
Europa e Sud Est Asiatico. Due scenari diversi, due lingue diverse, due culture, religioni distinte, ma una colla in comune.
Stesse azioni, altro continente. Cambogia. Un giro post cena sulla riverside lungo il fiume Mekong in compagnia di gruppi di bambini che si avvicinano chiedendo elemosina. La mano sotto la maglietta nasconde qualcosa. Ogni tanto uno si stacca dal gruppo, allontanandosi sfila la mano da sotto la maglietta ed eccola di nuovo: la maledetta droga dei poveri. Furtivamente e velocemente il bambino si rinfila la mano sotto la maglietta e torna sballato nel gruppo.
Modi diversi. In Romania alla luce del sole, in Cambogia nell’oscurità della notte. Stesso effetto: piccoli zombie che camminano.
Storia della colla
La colla, uno degli elementi di cancelleria più utilizzati in tutti i continenti. Famosa e diffusa già dal paleolitico e usata dai nostri antenati di Neanderthal. Usata nella medicina dagli Egizi, utilizzata progressivamente dalla nascita del lavoro come calzolaio nei primi anni novanta passando anche per la Seconda Guerra Mondiale con segreti chimici militari. Dopo la guerra ha preso gli usi più comuni fino ad arrivare a essere una delle droghe più famose e diffuse del mondo.
Non solo colla
Gli inalanti, a braccetto con la colla, sono le droghe preferite della povertà. Dalla benzina, agli smalti, ai prodotti chimici o domestici. Poco importa. L’unica cosa essenziale per il consumatore è l’effetto sballante garantito.
Questi inalanti sono ancora legali. Solo in alcuni stati come Scozia e Stati Uniti quest’ultimi sono vietati ai minori di 18 anni.
Nei prossimi articoli approfondiremo maggiormente questo fenomeno più da vicino. Un elemento capace di dividere e uccidere tutti i bambini del mondo.
Sorge spontanea una domanda: visto l’alto tasso di dipendenza e morti, perché questa colla è ancora in commercio nella maggior parte dei Paesi del mondo? Perché non viene ancora vietata nel mercato dei piccoli compratori?
Un problema da analizzare sotto innumerevoli punti di vista, ma questo sarebbe il primo passo da fare.
Silvia De Lucia