La Democrazia Rappresentativa è un sistema politico che seleziona i rappresentanti dei cittadini al Parlamento, attraverso le elezioni. Esso è criticato perché accusato di essersi ridotto soltanto a una scelta di voto.
La Democrazia Rappresentativa entra in crisi grazie all’evidente distacco del popolo dalle urne e dalle istituzioni. In una società sempre più mediatizzata e svuotata di significato, ci ritroviamo di fronte a un sistema politico chiamato: “aristocrazia democratica.”
L’aristocrazia democratica è una forma di governo che, con la legittimazione e il consenso popolare, consegna il potere a un’élite. Quest’ultima è distinta per censo, posizione e ricchezza.
La Democrazia Rappresentativa sta svanendo
In passato contava la considerazione sociale e professionale, così come l’ideologia. Oggi, la competenza comunicativa e l’immagine.
La democrazia, i partiti, l’opinione pubblica e i modelli di comunicazione modificano la società.
La Democrazia Rappresentativa si è formata in Parlamento e l’espressione delle élites si realizzava mediante un voto ristretto. La fiducia si basava sulla promessa.
L’allargamento dei voti ha promosso la democrazia dei partiti, espressa quest’ultima dai partiti di massa. Essi comunicavano con la società e gli elettori attraverso la partecipazione. Gli elettori votavano per appartenenza al partito e per coerenza.
Oggi esiste la democrazia del pubblico. I partiti sono comitati di dirigenti e funzionari che controllano i centri di governo e il sistema pubblico. Per mantenere il consenso, essi attribuiscono spazio alla comunicazione e ai sondaggi. Le identità collettive spariscono a favore della fiducia personale diretta. Il rapporto con gli elettori avviene mediante i sondaggi.
L’introduzione di Internet e dei Social Media ha portato alla fine della partecipazione politica e dell’organizzazione sociale. Marketing e Media sono gli strumenti principali di contatto tra il politico e l’elettorato e consentono il superamento dei giornali.
La personalizzazione della leadership politica e la spettacolarizzazione della medesima è un modello attualmente presente nella politica italiana e trasportata dagli Stati Uniti.
La Seconda Repubblica: Cosa Cambia
La Prima Repubblica era caratterizzata dalla mancanza di alternanza tra maggioranza e opposizione.
La Seconda Repubblica e l’ingresso di Silvio Berlusconi in politica, ha portato alla personalizzazione mediatica e al marketing dell’audience.
Berlusconi, imprenditore e guida del partito “Forza Italia”, ha creato un partito personale, con regole e identità proprie. Nel 2007, Forza Italia e Alleanza Nazionale si sono uniti creando il “Popolo delle Libertà.”
La Lega di Umberto Bossi può essere considerato un altro partito personale.
Il centro sinistra, nello stesso anno, ha riunito i democratici di sinistra e “La Margherita” per formare il “Partito Democratico”. Nonostante quest’ultimo abbia tentato negli anni di opporsi alla forza mediatica di Berlusconi, non è mai riuscito a imprimere una leadership forte, almeno fino all’arrivo di Matteo Renzi. Anche se, l’avvenuta scissione con l’ala più a sinistra del partito sembra confermare il contrario.
Italia dei Valori; Sinistra Ecologia e Libertà; Unione di Centro; Futuro e Libertà e Scelta Civica sono altri partiti che hanno impresso una figura personale su di essi.
Il Movimento 5 Stelle pur sembrando un partito personale, gli attivisti non s’identificano in Beppe Grillo, fondatore del movimento.
C’è una crescente disaffezione nei confronti della politica e del Presidente della Repubblica. Una sfiducia sconfinata verso le istituzioni e la crisi della Democrazia Rappresentativa si colloca all’interno della delegittimazione delle sedi di rappresentanza.
Le cause sono svariate, tra le quali: crisi economica e delle imprese, costo insopportabile delle tasse e ingiustificabili di fronte agli occhi degli italiani. La mobilitazione sociale si attiva in vista della reazione di sfiducia verso la politica e una sensazione che il futuro sia sempre più nebuloso.
Tamara Ciocchetti
Per informarsi: Ilvo Diamanti, “Democrazia Ibrida”, La Terza, 2014