La curiosa avventura ferroviaria di Alain Elkann: tra lanzichenecchi adolescenti e autocelebrazione indiscreta

avventura ferroviaria di Alain Elkann

Una strana avventura ferroviaria di Alain Elkann ci fornisce, suo malgrado, un incredibile reportage e una geniale dimostrazione di un’autocelebrazione involontariamente comica!

Mentre il nostro caro Elkann si apprestava a trascorrere un tranquillo viaggio in prima classe su un treno Italo da Roma a Foggia, cosa c’era di meglio da fare se non sfoggiare il suo gusto letterario proponendosi Proust come compagno di viaggio e rendere chiaro a tutti che la lettura del Financial Times è il pane quotidiano delle menti illuminate?

Immaginate il nostro Elkann, sereno e raffinato, immerso nelle sue letture nella comodità della prima classe del treno, quando all’improvviso il suo mondo culturale si scontra con l’arrivo di “giovinastri” vestiti casualmente con cappellini da baseball. Secondo il racconto del letterato, questi audaci adolescenti, incapaci di apprezzare la presenza di un genio del pensiero come lui, si danno al peccaminoso passatempo di parlare ad alta voce di calcio e ragazze, rovinando la quiete intellettuale dell’illustre viaggiatore.

Ahimè, i suoi piani di lettura e autocelebrazione sono stati rovinati dalla presenza dei “giovinastri”, i cosiddetti “lanzichenecchi” del nostro tempo. Incredibile ma vero, questi ragazzi osano parlare ad alta voce, trascurando totalmente la presenza di un “gigante del pensiero” come lui. È quasi impossibile immaginare quanto sia stato difficile per Elkann concentrarsi sulle pagine proustiane con le chiacchiere “vernacolari” di quei poveri giovani scapestrati.

Ma la comicità di questo reportage non finisce qui. Elkann, immerso nella sua autocelebrazione, sembra desiderare una sorta di riconoscimento o anche solo un semplice saluto da parte dei suoi sgraditi compagni di viaggio. Invece, quegli adolescenti sfacciati hanno osato ignorarlo completamente e, cosa ancora più terribile, non hanno manifestato alcun interesse per la sua figura di intellettuale illuminato.

Qui c’è l’articolo completo di Elkann, ma tenete in considerazione che tra i rammarichi più significativi della mia giornata, ci sono i pochi minuti sprecati a leggere un articolo che ha il solo merito di dimostrare che che l’odio di classe esiste. Elkann sembra voler dimostrare a tutti che è al di sopra di quei “giovinastri” e delle loro chiacchiere banali, ma in realtà finisce per mettere in mostra una sconcertante mancanza di autenticità, empatia e comprensione tra le diverse classi sociali e generazionali.

Chissà, forse nel prossimo viaggio avrà modo di annotare sulla sua agenda che la vera grandezza si dimostra con la sensibilità e l’accettazione degli altri, indipendentemente dalle loro preferenze culturali o sociali.

Andrea Umbrello

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