Fare la cosa giusta e il Macronismo
Chi può mai sapere qual è la cosa giusta da fare? Quando siamo di fronte a una scelta non possiamo mai essere certi di sapere che la decisione che prenderemo si rivelerà quella giusta; in fondo neanche possiamo dire che è un salto nel buio, perché in genere l’animo ci guida verso ciò che sembra offrire più luce. Quando è il cuore a guidarci ci prende per mano per iniziare un viaggio, e lì l’incognita la fa da padrona: non conosci né meta e né tragitto, e a dirla tutta anche i compagni di viaggio sono degli emeriti sconosciuti; è un enigma che può sciogliersi e trasformarsi solo grazie a una consapevole assunzione di responsabilità, a quel punto non ci sono più cose giuste o sbagliate, ma solo l’impegnativa volontà di accudire ogni scelta per portarla a piene mani a buon frutto. E’ lì che mete e tragitti iniziano timidamente a prendere forma.
La politica ha creato gli “ismi” relativamente da poco, e non possiamo dire che sono nati sotto una buona stella. In fondo gli “ismi” si sono definitivamente affermati e legittimati con gli stati totalitari; qualcuno prima del fascismo, del nazismo e del comunismo reale ha forse mai sentito parlare di napoleonismo, o prima ancora di robespierrismo? Certo, ci sono state delle definizioni postume, come il cesarismo o cesaropapismo, ma mai in fieri.
Gli ismi non sono altro che pura fregola di affermazione e legittimazione: il desiderio di imporre presto e con cruda efficacia (quest’ultima dettata anche dalla violenza e dalla repressione) la volontà di pochi alla collettività, una forza esterna potente e prepotente pronta a impoverire la ricchezza del mondo coartandolo alla monocromia di pensiero”. Non mi piacciono gli “ismi”,li temo sempre un po’, nutro per loro una ragionevole diffidenza dettata dalla storia.
Sino agli anni novanta, escludendo casi come il franchismo, lo stalinismo, il gollismo, il castrismo e il peronismo (sempre riconducibili a una visione politica ben definita), gli ismi erano più che altro generici e quasi mai di stampo personalistico: contrapposizione tra fascismo e comunismo, successivamente quella tra capitalismo e comunismo e quest’ultimo, infine, si è preso la briga di distinguersi a sua volta dal socialismo; poi, piano piano, col venir meno delle ideologie, questo preoccupante postfisso inizia a legarsi a singoli individui. Insomma cambia tutto: la politica diventa personalistica, si estingue ogni ideologia ma quel fetentissimo ismo resta … pronto ad essere appioppato sulla coda del primo fesso che passa. Proprio ci piace.
Una ulteriore evoluzione degli ismi sta nel fatto che adesso si attribuiscono precocemente e sulla fiducia: neanche Berlusconi aveva regalato la sua prima macchina “anti-epilatoria” alla prima nipote minorenne di Mubarak che già il berlusconismo era un marchio registrato.
Cosa dire del renzismo? Il Fonzie alla finocchiona non aveva ancora dato mostra dei suoi superpoteri glottolalici che già il renzismo era pronto a cambiare il mondo con babelistica demenza. Ricordo quando De Bortoli – che adesso prende le distanze dal venditore di pentolame – lo definì amorevolmente sulle pagine del Corriere un “maleducato di talento”. In fondo ce ne vuole di stomaco: definire talentuoso quel viso così sveglio, evidente frutto di generazioni di accoppiamenti tra consanguinei nei freddi inverni della Maremma, è davvero un atto di coraggio giornalistico, uno scoop!
Ora tocca a Macron, in questo giovane Presidente Francese – che non ha ancora fatto un’emerita mazza e che ha solo il merito di esser salito al potere alla stessa età di Hitler – sono riposte le speranze del futuro. Proprio non sappiamo dove sbattere la testa se ci entusiasmiamo per così poco, così… a ca**o! Il Macronismo è già iniziato, anche se la creatura ha ancora il coprifuoco a mezzanotte.
Beh prima ce ne voleva per dar vita a un ismo: Mussolini ed Hitler hanno messo a ferro e fuoco il mondo e alzato l’asticella della crudeltà umana di un bel po’ per meritarselo, Stalin ha marciato fino a Berlino (l’unica cosa buona), ha soppresso, sterminato, occupato, internato, purgato prima di assurgere ai nefandi altari dello stalinismo. Prima uno gli “ismi” se li doveva guadagnare, ora no, basta che vinci le elezioni, ovviamente dove fanno ancora votare.
Però una lancia a favore di Macron la voglio spezzare: fatevi i fatti vostri!, se ama una donna di 25 anni più matura non è certo da biasimare, anzi è da ammirare: in fondo è anche giusto che con la crisi che c’è un giovanotto che non sa se prenderà la pensione punti a una reversibilità sicura.