Per la prima volta ad essere discriminati sono gli eterosessuali: unioni civili solo per le coppie gay.
Il contenzioso giunto sino alla CEDU prende origine dalla vicenda di una coppia eterosessuale che, dopo una lunga e stabile convivenza more uxorio, aveva chiesto la stipula di un partenariato civile registrato, preferendola al tradizionale matrimonio.
Tuttavia, aveva ottenuto un rifiuto netto, convalidato poi dal TAR e dalla Consulta austriaca, con un’unica ragione: il partenariato spetta solo ai gay.
Per la CEDU il rifiuto dell’Austria di ammettere al partenariato civile una coppia eterosessuale non viola gli articoli 8 e 14 della Convenzione e pertanto va convalidato.
Infatti, in quello Stato l’unione civile è l’unico modo che le coppie omosessuali hanno per veder riconosciuta legalmente la loro relazione, mentre le coppie etero possono scegliere tra nozze e convivenza more uxorio.
Con tale decisione si è quindi concluso il caso Ratzenbock e Seydl c. Austria
Per la Corte, però, detto comportamento non può essere annoverato come una discriminazione, in quanto le coppie eterosessuali si trovano in una situazione che non è comparabile con quella delle coppie omosessuali.
Essendo, le coppie omosessuali, in una posizione sfavorevole per ciò che riguarda le tutele legali.
Alle coppie eterosessuali, infatti, in Austria è concesso il matrimonio, mentre i gay non hanno diritto di sposarsi e necessitano di un’unione civile per poter dare un riconoscimento legale al loro rapporto.
La coppia ricorrente poteva decidere, semplicemente, di sposarsi.
Inoltre, la stessa coppia, nel caso di specie, non ha provato in alcun modo di aver subito delle conseguenze specifiche dalla differenza tra nozze e partenariato, ma hanno posto a sostegno della propria opposizione al matrimonio solo la generica circostanza che l’unione civile è un‘istituzione più moderna e meno gravosa.
A maggior ragione le loro doglianze non possono essere accolte.
La decisione della Cedu è storica, poiché, per la prima volta si definisce una vera tutela alle coppie omosessuali e ristabilisce l’istituto dell’unione civile quale istituzione seria e profonda.
Chissà se la coppia etero si sia sentita discriminata, così come lo sono state per anni le coppie gay.
Anna Rahinò.