La “commissione fantasma” del Senato: esistente e mai convocata

"commissione fantasma"

In Senato è presente una “commissione fantasma” per i diritti umani. Negli ultimi giorni è emersa la vicenda, tipicamente italiana, di una commissione nata ben 9 mesi fa ma che non è mai entrata in funzione. Non solo non è mai stata convocata, e quindi non si è mai parlato di diritti umani, ma  addirittura molti senatori non sanno nemmeno di farne parte. La domanda diventa allora obbligata: perché esiste?

Lo strano caso della “commissione fantasma”

In Italia, si sa, le cose non sempre funzionano come dovrebbero, soprattutto nel caso della politica. I nostri rappresentanti sono costantemente criticati ed accusati  di essere incompetenti, disonesti, raccomandati, irresponsabili, ma evidentemente ci tengono molto che l’opinione pubblica non cambi idea. Negli ultimi giorni è infatti trapelata, grazie ad un articolo di Repubblica, la notizia di un nuovo (ed ennesimo) caso di malfunzionamento dell’apparato governativo italiano, che ha subito sollevato parecchie perplessità. Nove mesi fa è stata costituita in Senato una commissione sui diritti umani, tema oggi più che mai importante e sentito, la cui però utilità non è del tutto chiara; ad oggi infatti questa commissione non è ancora stata convocata. Una vera e propria “commissione fantasma” dunque, la quale non solo non si è mai riunita dalla sua fondazione, ma che non ha nemmeno un presidente e molti dei suoi membri non sanno nemmeno di farne parte. Di fatto, mentre sul piano istituzionale e teorico esiste, nella pratica questo gruppo di parlamentari è come se non fosse mai stato realmente creato La domande allora sorgono spontanee: qual è la ragione della sua esistenza? Perché non si è mai riunita né ha un presidente?

In realtà per quanto riguarda la sua ragion d’essere la commissione avrebbe un ruolo importante nell’attività di governo, essendo la tutela dei diritti umani un tema trasversale della politica, e ci sarebbero già anche diverse questioni di cui occuparsi: il processo degli assassini di Giulio Regeni, i diritti dei migranti, gli italiani arrestati all’estero, ma anche le violazioni sistematiche degli accordi con lo stato e dei diritti umani che avvengono nei Centri di permanenza oltre che i rapporti con le altre nazioni. Eppure le uniche notizie della “commissione fantasma” risalgono alla sua nascita, poi più nulla. I partiti avrebbero dovuto mettersi d’accordo in estate per deciderne il presidente, ma poi la faccenda è finita nel dimenticatoio, probabilmente per lo scarso interesse generale. Nonostante i diritti umani e la loro tutela siano sempre indicati come prioritari in ogni campagna elettorale e in ogni piano di governo, nel concreto non sono molte le azioni intraprese per dare un seguito alle parole. Evidentemente le dirette su Instagram garantiscono più consensi.


I diritti umani in Italia

L’ong Amnesty International fornisce una panoramica del livello dei diritti umani registrato nel nostro paese per l’anno 2022-2023. I dati raccolti mostrano come, a fronte di una buona tutela generale (che è innegabile per quanto riguarda libertà e diritti, come dovrebbe essere normale per una nazione del XXI secolo), esistano però anche diverse criticità. In primo luogo diversi episodi di violenza eccessiva da parte delle forze dell’ordine durante delle manifestazioni, i quali hanno causato alcuni feriti e hanno fatto preoccupare l’organizzazione per una diminuzione della libertà di espressione. Viene evidenziata poi la difficile situazione legata ai Centri di permanenza e agli sbarchi di migranti, sempre più numerosi e assistiti con crescente difficoltà, le quali crescono quasi giornalmente a causa di leggi più severe e di fondi in diminuzione. Inoltre tutti quegli episodi di crimini a sfondo razziale, di genere, contro la comunità LGBTQ+ e la mancanza di poter accedere liberamente all’aborto su tutto il territorio nazionale, non hanno  di certo messo in buona luce l’Italia.

Si spera che il governo Meloni riesca, ma soprattutto ci provi concretamente, a far rimanere il nostro paese al passo con i tempi, attivandosi per tutelare i diritti che sempre più spesso vengono violati, anche da paesi che sono nostri alleati (la Libia e la Tunisia ad esempio sono da tempo sotto accusa per violenze sui migranti, oltre che per il loro governo alquanto controverso). Un passo avanti potrebbe essere sicuramente la prima convocazione della “commissione fantasma”, per dare quantomeno un segnale che i diritti umani sono realmente importanti per il governo italiano.

Marco Andreoli

Exit mobile version