EndSars. Lo slogan nato dalla Coalizione Femminista nigeriana contro le violenze della polizia.
Il coprifuoco per la pandemia imposto da vari paesi, tra cui la Nigeria, non ha impedito alle donne della Coalizione Femminista nigeriana di continuare la loro battaglia. Del resto, da quando le donne del movimento nigeriano sono entrate in campo, la loro protesta non si è più fermata. Dal luglio di quest’anno, queste giovani attiviste hanno avuto una sola missione: fermare le violenze del corpo militare delle SARS in difesa dei diritti civili. E’ bastata una semplice richiesta di donazione sul web per richiamare l’attenzione pubblica. A dare sostegno alle proteste sono stati anche i numerosi appelli in difesa del popolo nigeriano, tra cui quelli dei famosi calciatori Osimhen e Simy.
L’invito della Coalizione Femminista a rispettare il coprifuoco.
Sulle violenze compiute dalla polizia nigeriana ormai si parla da settimane. Solo martedi scorso si contano 12 manifestanti uccisi dall’esercito per le vie di Lagos. A poco è servito lo smantellamento del corpo speciale delle SARS, perchè un reale cambiamento nelle funzioni della polizia, di fatto, non c’è stato. Il presidente Muhammadu Buhari è apparso in tv, ma sulle violenze scoppiate nei giorni scorsi non si è espresso. Intanto, l’appello del movimento femminista nigeriano continua a spingere tantissimi giovani a manifestare in modo pacifico. Le attiviste del movimento hanno però invitato i manifestanti a seguire il coprifuoco per non offrire alibi al governo ad agire con durezza.
La Coalizione Femminista nigeriana ferma le donazioni ma le proteste continuano
I giovani che hanno guidato il movimento si sono schierati da subito in prima linea e hanno organizzato ogni aspetto della protesta. Dalla prima richiesta di donazioni da parte dell’attivista Feyikemi Abudu, ne sono seguite altre in poche ore e questo ha garantito i beni neccesari ai manifestanti. Pochi giorni fa, la Coalizione Femminista nigeriana ha deciso di sospendere le donazioni, in quanto gli aiuti economici raccolti sono già sufficienti alla protesta. Ora, la speranza è che gli appelli partiti dalle manifestazioni vengano presi in considerazione affinchè tutta la Nigeria non venga macchiata dal sangue di persone innocenti.
Valerio Caccavale