Nel 1876 vengono scoperti i resti di Micene. A scoprire ciò che restava dell’antica città fu l’archeologo Heinrich Schliemann, uno studioso tedesco.
Veniva così scoperta la civiltà micenea, la quale a cominciare dal XVI secolo a.C. si è sviluppata nel Peloponneso.
Ma circa cinque secoli prima, una popolazione indoeuropea si era già stabilita sulla penisola greca rimanendovi in uno stato neolitico. Almeno fino a quando i commerci con la civiltà cretese (più avanzata) non si svilupparono bene. Questi erano gli Achei, e la popolazione appartenente alla civiltà micenea sembra discendere da loro.
Vasi micenei, inoltre, sono stati rinvenuti anche sulle coste africane e siciliane. Questo ci porta a pensare che quindi gli Achei svilupparono commerci marittimi pure con i popoli del Mediterraneo occidentale.
Gli Achei possedevano una religione politeista, costituita quindi dall’adorazione di diverse divinità. Alcune di esse (Atena, Apollo e Zeus ad esempio) poi saranno integrate nella religione greca. Per quanto riguarda il potere, esso risiede in quella che era una casta militare aristocratica.
Dalle tombe, dette a tholos, ci è documentato il loro credo verso l’aldilà ed il loro culto dei defunti. Queste erano imponenti strutture sepolcrali erette per i re e per i principi. L’imponenza, come per le mura e per i palazzi, ha le funzioni di esaltare l’importante defunto stesso nonché di incutere paura ai possibili nemici.
Come ci si potrebbe giustamente aspettare, era importantissimo un necessario palazzo reale. Questa fortezza poteva avere mura spesse persino otto metri, così tanto impressionanti che la leggenda le voleva erette dai Ciclopi.
Questo tipo di architettura viene definita megalitica, essa ha la caratteristica di essere realizzata con imponenti massi di pietra. E sempre questa era perfetta date le esigenze della guerriera civiltà micenea.
Quindi, a costituire la forma del palazzo reale di Micene, sono state senza dubbio le necessità difensive della stessa. Questo non risulta di certo aperto all’esterno come quello cretese, bensì sigillato e quasi impenetrabile.
Claudio Sciarretti