La Chiesa cattolica accanto ai minatori sudafricani: una mossa legale rivoluzionaria

minatori sudafricani

Minatori sudafricani, spesso invisibili nelle profonde cavità delle miniere, sono diventati il fulcro di un dibattito legale e sociale di ampia portata. La Chiesa Cattolica, in un atto di rara convergenza tra fede e giustizia, si è unita alla lotta di questi lavoratori, aprendo un nuovo capitolo nella lotta per i diritti umani e la dignità nell’industria estrattiva del paese. La recente azione legale intrapresa dalla Conferenza Episcopale dell’Africa Australe (SABC) ha gettato luce su una questione tanto complessa quanto urgente: il diritto alla salute e alla sicurezza dei lavoratori, in contrasto con le esigenze economiche e la responsabilità delle grandi aziende minerarie.

Nel panorama sociale e legale sudafricano, un evento straordinario ha attirato l’attenzione di tutti: la Chiesa Cattolica ha scelto di schierarsi legalmente al fianco dei minatori, sfidando i colossi minerari che dominano il paese.

La Conferenza Episcopale dell’Africa Australe (SABC) ha recentemente annunciato di aver presentato un’azione legale collettiva presso l’Alta Corte contro le potenti aziende minerarie BHP, la sua affiliata South32 e la società sudafricana Seriti. L’azione legale è stata affidata allo studio legale rappresentato da Richard Spoors, noto avvocato impegnato nella difesa dei diritti umani che ha già ottenuto risarcimenti in casi simili.

Il focus della denuncia è rivolto a 17 ex e attuali minatori di carbone affetti da malattie polmonari, che si sono uniti per portare avanti questa lotta legale. La richiesta prevede compensazioni per tutti coloro che hanno lavorato per queste aziende dal lontano 1965 fino ai giorni nostri e che hanno contratto malattie polmonari a causa delle condizioni di lavoro. Inoltre, la causa mira a ottenere giustizia anche per i familiari dei minatori deceduti a causa delle patologie correlate alla polvere di carbone.

Le aziende minerarie sono accusate di non aver fornito adeguata formazione, attrezzature e un ambiente di lavoro sicuro ai loro dipendenti, nonostante fossero ben consapevoli dei rischi per la salute associati al lavoro nelle miniere. Molte delle persone coinvolte sono immigrati dai paesi confinanti, il che rende ancor più cruciale il tema della sicurezza sul luogo di lavoro.

L’arcivescovo di Città del Capo, Stephen Brislin, ha sottolineato l’importante ruolo che la Chiesa Cattolica sta svolgendo in questo contesto. Ha affermato che spesso gli ex minatori sudafricani non sono più membri di sindacati e quindi non hanno le risorse o la capacità di intraprendere un’azione legale contro le grandi aziende responsabili delle loro condizioni di salute. In questo contesto, la Chiesa sta offrendo il suo sostegno per aiutare queste persone ad accedere al risarcimento che meritano legalmente.

La questione dell’estrazione del carbone è fondamentale per l’economia sudafricana, impiegando quasi 100.000 persone e costituendo l’80% dell’energia utilizzata per la produzione di elettricità. Tuttavia, questa industria estrattiva ha un impatto significativo sull’ambiente e sulla salute dei lavoratori. La regione di Mpumalanga, che ospita gran parte di questa industria, è considerata la zona con l’aria più inquinata al mondo, secondo Greenpeace.


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Intrigante è il fatto che il potente sindacato COSATU, alleato del partito di governo ANC e del Partito Comunista Sudafricano (SACP), non abbia agito in modo altrettanto deciso per tutelare la salute dei minatori in tutti questi anni. Un silenzio che solleva interrogativi sulla tutela dei lavoratori da parte di questi rappresentanti.

La tempistica dell’annuncio da parte della Chiesa Cattolica non è passata inosservata: è avvenuta proprio il 16 agosto, giorno in cui si commemora il massacro di Marikana del 2012. In quell’occasione, la polizia sparò sulla folla di minatori in sciopero, uccidendone 34. Questo tragico evento, che rimane impunito dopo 11 anni, continua a essere un simbolo delle sfide affrontate dai minatori sudafricani e delle questioni irrisolte relative ai loro diritti.

La decisione della Chiesa Cattolica di affiancare legalmente i minatori rappresenta una mossa di notevole importanza, sottolineando il ruolo cruciale delle istituzioni sociali nel garantire giustizia e dignità per coloro che spesso si trovano in situazioni di svantaggio.

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