Seppur di difficile individuazione, le diagnosi di celiachia crescono in Italia del 10% ogni anno. Attualmente se ne stimano quasi 200.000, otto anni fa erano la metà. I più colpiti abitano in Lombardia, seguiti da laziali e campani. Le proiezioni ci dicono che questi numeri sono destinati a crescere e già oggi il Ministero della Salute stima che in realtà i celiaci, nel nostro Paese, siano l’1% della popolazione, più o meno 600.000 persone.
Per far fronte a questa patologia che, se non curata, può portare a conseguenze anche molto gravi, vengono erogati bonus mensili di € 140,00 per l’acquisto di prodotti senza glutine che adesso si trovano un po’ dappertutto. Se, ancora negli anni ’90, in giro c’era ben poco – qualche biscottino, pastine, fette biscottate – oggi lo scenario è cambiato completamente e il mondo della celiachia è diventato un vero e proprio business, intorno al quale girano tantissimi soldi. Tanto che l’Italia è il primo Paese per il consumo di prodotti “gluten free”.
Non solo ristoranti e pizzerie che propongono menù appositi per celiaci, ma veri e propri negozi specializzati nella vendita di alimenti adatti a chi è intollerante al glutine. A partire del 2001, con il decreto Veronesi, sono infatti nati specifici esercizi commerciali contrassegnati dalla spiga barrata, che sui propri scaffali offrono praticamente tutto: in meno di quattro anni è triplicata l’offerta della merce disponibile, che ora conta 600 tipi diversi di pasta, oltre 300 biscotti e un numero considerevole tra panettoni e taralli. Con costi elevatissimi, sia per la maggiore complessità di realizzazione di questi alimenti, sia per la mancanza di incentivi che inducano i produttori a calmierare i prezzi.
Con un mercato in così forte espansione, era inevitabile che anche la Grande Distribuzione entrasse in partita. In tre anni sono raddoppiate le vendite di prodotti per celiaci, sfiorando i 105 milioni di euro. A fare da padrone, però, rimangono le farmacie che garantiscono tempi di rifornimento della merce esaurita molto brevi. Non è un caso se il 75% di quanto acquistato dai celiaci si trova nei negozi farmaceutici.
Se le previsioni saranno rispettate, il numero di persone affette da celiachia aumenterà in modo esponenziale nel prossimo futuro. Un vero problema per il sistema sanitario nazionale, che potrebbe non riuscire a sostenere la spesa.
Alessandro Orofino