La bugia più grande del mondo

“Qual è la bugia più grande del mondo?”, gli domandò, sorpreso, il ragazzo.
“E’ questa: che a un certo momento della nostra esistenza, perdiamo il controllo della nostra vita, che comincia così a essere regolata dal destino” – L’Alchimista (Paolo Coelho)

La più grande bugia del mondo è che a un certo punto della nostra vita perdiamo il controllo di ciò che ci accade, e le nostre esistenze iniziano a essere controllate e decise dal destino. Ma si tratta davvero di una bugia, di una menzogna?

La bugia più grande del mondoChe si chiami destino, fato, regola morale, norma sociale o semplice incapacità umana, sta di fatto che esiste un tempo in cui l’essere umano abbandona ogni slancio vitale, l’iniziativa, la forza e il coraggio, e si lascia trasportare dal vento, dalle onde del mare, da ciò che dicono e pensano gli altri, che a loro volta criticano chi abbandona le redini della propria esistenza ma che in realtà non fanno altro che piegarsi alle volontà altrui.

Altrui non solo cioè di altre persone, ma anche di altre entità: destino, fato, volontà superiori. Generalmente questa fase di assopimento colpisce l’essere umano in periodi critici della sua vita biologica. L’inizio si ha quando si accorge di non essere più un giovincello ma di essere diventato un vero e proprio adulto. Quando le norme sociali gli impongono di avere un lavoro stabile, di sposarsi, di essere proprietario di una bella casa, una macchina, con tanto di figli e mogli al seguito.

Ed ecco quindi che anche gli esseri umani più coraggiosi abbandono le loro virtù: ci sposiamo perché ormai sono grandi, iniziamo a sfornare pargoli prima che sia troppo tardi, contraiamo mutui perché bisogna avere una casa, giacché prendiamo anche un cane e siamo al completo. La famiglia perfetta.

L’illusione è quella di andare avanti nella vita, ma dentro, nel profondo, regrediamo: la linfa vitale evapora, le energia calano, veniamo risucchiati nel vortice del devo fare questo perché è giusto farlo, devo fare quello perché gli altri lo fanno. Non viaggio perché c’è il mutuo da pagare, non mollo tutto per aprire un bar sulla spiaggia perché ho una famiglia da mantenere, non esco con gli amici perché ho un marito che mi aspetta a casa.

Arrivati a questo punto, dunque, a cosa è servito andare avanti? Ma poi, sono davvero andata avanti?

Ed ecco che, sognando ad occhi aperti, ci ritroviamo – in fondo al nostro cuore, lì dove nessuno ascolta e nessuno sa – a desiderare di non aver più niente, non avere più catene che ci legano alla nostra realtà quotidiana. Niente più lavoro, nessuna famiglia, siamo liberi, possiamo andare!

Che dite quindi, ci vediamo al nostro bar sulla spiaggia?

 

“Soltanto pochi seguono il cammino tracciato per loro, il cammino della loro Leggenda Personale e della felicità” – L’Alchimista

 

Annachiara Cagnazzo

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