A poche ore dalla venuta del Papa, Bologna si presenta spaccata in due: caotiche le vie principali dove è previsto il passaggio del Santo Padre e desolate le aree comunemente popolate da studenti ma anche da numerosi senzatetto. Che siano stati, questi ultimi, tutti invitati al pranzo che si è tenuto nella Basilica di San Petronio? O semplicemente per badare al decoro urbano, in vista dell’arrivo dei pellegrini, si è malpensato di allontanare tutto ciò che avrebbe potuto inficiare alla buona immagine della città? Il dubbio echeggia nelle strade vuote che mostrano Bologna per quella che è da un po’ di anni ormai: una città divisa.
Spaccatura da tempo denunciata da Centri Sociali e da chi ancora cerca di fare opposizione, quella vera, fatta di parole ma anche di tanti fatti. la città divisa tra le vie del centro e i suoi bar e i suoi negozi a misura di turista e le vie dell’università dimenticate o trasformate in ghetto. Neanche un clochard agli angoli di piazza verdi o sotto il portico antistante l’ingresso del Teatro Comunale sito in via Zamboni, portico che tutto l’anno ospita molte persone senza dimora. I numeri parlano chiaro, i Servizi Sociali a Bologna nei primi otto mesi del 2017 hanno registrato 2494 persone senza dimora e si rischia di chiudere l’anno con un numero superiore a quello degli anni passati.
Così Papa Francesco ha potuto ammirare le bellezze di Bologna per tutto il dì senza nessuna sbavatura. Bologna oggi era costruita a misura di Papa, in modo da sembrare impeccabile: gestione del traffico lodevole, persone composte appoggiate alle transenne, tutto pulito e in ordine, la visita al centro d’accoglienza è stata anche questa molto emozionante, peccato per la pioggia ma se avessero potuto avrebbero cercato di cambiare anche quella. Della Bologna che conoscono tutti però, era rimasta solo la storia
Federica Giglio