Palestine Drinks è la bibita alternativa alla Coca-Cola ideata dai tre fratelli Hassoun, nati e cresciuti in Svezia ma di origini palestinesi. L’azienda intende contribuire al boicottaggio della nota marca americana, e investire i profitti in progetti umanitari a sostegno del popolo palestinese a Gaza e in Cisgiordania.
Hussein, Mohammed e Ahmad Hassoun, tre fratelli di origine palestinese, nati e cresciuti a Malmö in Svezia, dove sono riusciti a fare fortuna grazie alla loro attività imprenditoriale, hanno ideato sette mesi fa una bibita alternativa alla Coca-Cola. Palestine Drinks, nasce con l’intento di concretizzare l’attivismo sociale a sostegno della causa palestinese, favorendo così il boicottaggio delle più note marche americane, Coca-Cola e Pepsi che continuano a fare affari con Israele. .
Il boicottaggio della Coca-Cola
In appena due mesi la domanda della bibita alternativa alla Coca-Cola ideata dai fratelli Hassoun è decollata tanto da obbligare l’azienda a raddoppiare la produzione per soddisfare le richieste crescenti da parte di ristoranti, bar e semplici cittadini privati che aderiscono alle iniziative di boicottaggio della famosa marca americana, Coca-Cola, inserita anche dalle Nazioni Unite tra le aziende che supportano il colonialismo sionista e fanno affari negli insediamenti israeliani.
Le radici palestinesi
I fratelli Hassoun sono nati e cresciuti in Svezia, ma come tanti emigrati palestinesi o figli di emigrati palestinesi, hanno mantenuto ben salde la loro identità e le loro radici.
Non è un caso infatti che la società produttrice della bibita alternativa alla Coca-Cola, Safad Food, prenda il nome proprio da un villaggio a nord del lago di Tiberiade, da cui i nonni dei fratelli Hassoun furono cacciati dai sionisti nel corso della Nakba del 1948 e costretti a vivere da profughi in Libano prima di partire alla volta della Svezia.
Rami d’ulivo e kefiah raffigurati sulle lattine
I rami d’ulivo e la kefiah rappresentati sulle lattine di Palestine Drinks sono simboli che già parlano da sé del desiderio di libertà del popolo palestinese oltre a richiamare la storia della Palestina.
Il legame profondo con la terra madre è testimoniato anche dall’intenzione di dare vita ad una fondazione che si occupi di investire i profitti derivanti dalle vendite della bibita alternativa alla Coca-Cola in progetti umanitari a sostegno dei gazawi e di tutti i palestinesi in Cisgiordania.
I fratelli Hassoun hanno infatti dichiarato:
“La nostra iniziativa coinvolge un’organizzazione benefica gestita da due avvocati esperti. La loro
missione è quella di convogliare i fondi direttamente alla popolazione palestinese, in particolare a
quella di Gaza”
Coca-Cola fa affari nella colonia israeliana illegale di Atarot
Il Movimento per il Boicottaggio, Disinvestimento e Sanzioni (BDS) nato nel 2005 per supportare la causa palestinese ha invitato a boicottare l’azienda produttrice della Coca-Cola accusata di intrattenere rapporti commerciali con Israele, avendo deciso di investire nella colonia israeliana illegale di Atarot dove ha aperto una fabbrica, nei territori occupati.
Già nel 2018, il BDS aveva avviato azioni di boicottaggio anche contro la Pepsi in seguito all’acquisizione dell’azienda israeliana SodaStream.
Successo dei marchi locali
Il successo sorprendente della bibita alternativa alla Coca-Cola si inserisce nel quadro di una maggiore consapevolezza da parte di privati e attività commerciali circa i legami delle note marche americane con Israele, infatti sempre più bar e ristoranti hanno messo al bando Coca-Cola e Pepsi optando per altri marchi locali.
Tra i marchi che stanno registrando vendite eccezionali ci sono la Spiro Spathis in Egitto, Jalloul e Zee Cola in Libano, Mojo Cola in Bangladesh, anche la Akij Food and Beverage, azienda produttrice di questa bibita alternativa alla Coca-Cola, si impegna, come la Safad food dei fratelli Hassoun, ad investire buona parte dei proventi in azioni di beneficenza in Palestina.
Vendita record
Pur non potendo ancora competere con Coca-Cola e Pepsi, sebbene l’azienda sia nuova nel settore della produzione di bibite, Palestine Drinks, bibita alternativa alla Coca-Cola, ha assicurato un notevole rendimento con una vendita record di 4 milioni di lattine in soli due mesi, tanto da convincere i fratelli Hassoun ad ampliare la produzione inserendo anche altre bevande analcoliche, senza zucchero e alla frutta.
La Safad Food dopo aver consolidato la domanda in Europa sta valutando di aprirsi al mercato di altri paesi investendo quindi nella produzione locale.
Apertura al mercato estero
Diverse aziende si sono proposte come distributori della bibita alternativa alla Coca-Cola, negli Stati Uniti, Canada, Australia, Asia, Nord Africa e negli Emirati Arabi Uniti. E proprio negli Emirati, Wadi e Dana Dahdal, figli di emigrati palestinesi sfuggiti alla Nakba del 1948, hanno deciso di intraprendere un progetto di solidarietà a sostegno della Palestina, mettendo il proprio sito web Palestine.me a disposizione dei commercianti e artigiani palestinesi consentendogli così di vendere i loro prodotti in tutto il mondo.