L’Unesco parla di crisi idrica nel suo nuovo rapporto

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Si parla di crisi idrica nel nuovo rapporto pubblicato dall’Unesco, in occasione della Giornata Mondiale dell’Acqua. Ormai, la scarsità d’acqua, acuita da cambiamenti climatici e uso insostenibile, innesca tensioni e conflitti. L’esempio lampante è il Medio Oriente, dove la gestione del Giordano è fonte di tensioni crescenti. La comunità internazionale è chiamata ad agire con urgenza per scongiurare il peggio: investire in infrastrutture idriche, promuovere pratiche agricole sostenibili e sensibilizzare sull’importanza della gestione responsabile dell’acqua.

In occasione della Giornata Mondiale dell’Acqua, un campanello d’allarme è stato lanciato dall’Unesco nel suo ultimo rapporto, che evidenzia come 2,2 miliardi di persone vivano ancora senza accesso all’acqua potabile sicura e 3,5 miliardi siano prive di servizi igienico-sanitari adeguati.

Una risorsa preziosa contesa

L’acqua, elemento vitale per la sopravvivenza umana, si trasforma in un bene prezioso e conteso in molte regioni del pianeta. La sua scarsità, acuita dai cambiamenti climatici e dall’uso insostenibile, innesca tensioni e conflitti che mettono a repentaglio la stabilità di intere aree.

L’Unesco ha ricordato che:

«Tra il 2002 e il 2021 la siccità ha colpito più di 1,4 miliardi di persone. A partire dal 2022, circa la metà della popolazione mondiale ha sperimentato una grave scarsità d’acqua per almeno una parte dell’anno, mentre un quarto ha dovuto affrontare livelli estremamente elevati di stress idrico, utilizzando oltre l’80% della fornitura annuale di acqua dolce rinnovabile».



Un circolo vizioso di miseria e violenza

La mancanza di accesso all’acqua potabile e a servizi igienico-sanitari adeguati non solo mina la salute delle popolazioni, ma amplifica le disuguaglianze e alimenta la frustrazione. In contesti già fragili, la competizione per questa risorsa vitale può sfociare in scontri violenti, migrazioni forzate e instabilità politica.

L’esempio del Medio Oriente

Esempio lampante è il Medio Oriente, dove la scarsità d’acqua si intreccia con complessi conflitti geopolitici. La gestione del Giordano, fiume vitale per diverse nazioni, è fonte di tensioni crescenti, mentre la siccità che attanaglia la regione amplifica le difficoltà e i rischi di destabilizzazione.

Un impegno globale per la cooperazione

Affrontare la crisi idrica significa non solo garantire l’accesso all’acqua potabile per tutti, ma anche promuovere una gestione sostenibile di questa risorsa e favorire la cooperazione tra le nazioni. La diplomazia dell’acqua assume un ruolo cruciale per scongiurare conflitti e costruire un futuro più sicuro e prospero.

L’urgenza di agire

Il tempo stringe. La comunità internazionale è chiamata ad agire con urgenza per scongiurare il peggio. Investire in infrastrutture idriche efficienti, promuovere l’adozione di pratiche agricole sostenibili e sensibilizzare le popolazioni sull’importanza della gestione responsabile dell’acqua sono solo alcuni dei passi necessari per scongiurare i rischi legati alla crisi idrica.

Un futuro incerto

Guardando al futuro, le previsioni non sono rosee. Se non si attueranno azioni concrete e condivise, la scarsità d’acqua potrebbe esacerbare le tensioni e innescare nuovi conflitti. La cooperazione internazionale e l’impegno di tutti gli attori, istituzionali e civili, sono imprescindibili per garantire un futuro sostenibile e pacifico per il pianeta e le sue popolazioni.

Oltre le cifre, l’impatto umano

Dietro le statistiche si celano storie di vite umane segnate dalla sete. Donne e bambini che percorrono chilometri ogni giorno per procurarsi acqua non potabile, rischiando la propria salute. Famiglie costrette a vivere in condizioni igieniche precarie, esposte a malattie e privazioni. La crisi idrica non è solo una questione geopolitica, ma un dramma umano che richiede un’azione immediata e concertata.

Un appello all’azione

In questa Giornata Mondiale dell’Acqua, l’Unesco lancia un accorato appello all’azione. La comunità internazionale è chiamata a unirsi per contrastare la crisi idrica e costruire un futuro in cui l’acqua sia un elemento di pace e prosperità per tutti. Un impegno che richiede una mobilitazione globale e un cambio di paradigma nel nostro rapporto con questa risorsa vitale.

Patricia Iori

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